Via il clima dai siti USA, le batterie in Cina e molto altro

Il Giusto Clima   Approfondimenti   
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6 Febbraio 2025

La rassegna stampa de Il giusto clima: scompare il clima dai siti governativi USA, i data center consumano molta più energia del dovuto, e molto altro

La rassegna stampa de Il Giusto Clima di questa settimana si apre con la notizia della rimozione da diversi siti governativi da parte dell’amministrazione Trump di ogni riferimento alla crisi climatica. Un importante portale sul clima nel sito web del Dipartimento della Difesa è stato eliminato, così come la sezione principale sui cambiamenti climatici nel sito del Dipartimento di Stato.

I data center sono molto poco efficienti

Un gruppo di ricercatori dell’Università di Waterloo che si trova in Canada, in Ontario ha analizzato il modo in cui i data center usano l’elettricità e ha scoperto che lo fanno in maniera molto poco efficiente. Tutti questi server funzionano attraverso programmi che usano il sistema operativo Linux. Secondo questa ricerca, sarebbe possibile intervenire sul kernel di Linux, che è una delle parti più importanti del sistema operativo, e questo intervento potrebbe ridurre del 30% i consumi energetici.

Come già sottolineato la scorsa settimana, ciò mostra quanto le previsioni tragiche di aumento dei consumi energetici a causa del digitale e dell’intelligenza artificiale siano molto arbitrarie e quanto ci sia in realtà ampio margine di miglioramento sugli strumenti che usiamo oggi.

Il mercato della capacità elettrica è dominato dal fossile in Europa

Intanto chiariamo che cosa sono i mercati della capacità elettrica.

Per ovviare al problema dell’intermittenza delle fonti rinnovabili e, in generale, all’irregolarità di certe fonti di elettricità, si ricorre a impianti che siano sempre disponibili a produrre in caso di bisogno. Questi impianti non sono remunerati per l’energia che effettivamente mettono in rete, ma vengono pagati per tenersi a disposizione. Negli ultimi anni ad esempio si sono costruiti molti impianti a gas solo perché svolgessero questa funzione. I costi di questo servizio vengono pagati dai consumatori con le bollette.

Uno studio del centro studi Aurora analizza la situazione di sei paesi europei e mette in luce che negli ultimi 10 anni oltre il 70% del denaro europeo diretto al servizio di capacità elettrica è andato a impianti fossili. In Italia addirittura arriviamo all’84%. Questo dipende da come sono assegnati i contratti e finora spesso le alternative a batteria sono state sfavorite rispetto a quelle fossili. È ora di cambiare.

La Cina potrebbe alimentare l’Italia solo con le sue batterie

In Cina oggi ci sono batterie per 70 GW. In Italia la domanda massima di energia elettrica non arriva a 60 GW, e di solito capita a luglio, quando si verifica il picco di domanda per i condizionatori. Stiamo parlando di potenza, non di energia, ma teoricamente in Cina ci sono tante batterie che potrebbero alimentare tutta la rete italiana. Poi bisogna vedere per quanto tempo, ma questo ovviamente dipende da qual è la domanda effettiva: a luglio per l’appunto basterebbero per poche ore. In altri momenti magari potremmo arrivare a un giorno intero.

Dovremmo familiarizzare con le batterie

Nei giorni scorsi nel nord della California c’è stato un incendio in uno degli impianti a batteria più grandi al mondo. È raro che le batterie al litio si incendino, ma quando succede complicato spegnerle. In questo caso si tratta di un impianto che è stato progettato ormai molti anni fa, senza particolare attenzione alla prevenzione e allo spegnimento di incendi. Ora, per i nuovi impianti si procede con modalità molto differenti che riducono ampiamenti i rischi. Ma a Monterey ci sono stati giorni difficili e preoccupazioni per possibili impatti negativi sulla qualità dell’aria che al momento pare non siano stati gravi. Questo però ci dice che, visto che installeremo molti impianti di questo tipo, è importante farlo riducendo al massimo i rischi, imparando dall’esperienza di altri.

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