Tesla vs BYD, il gas flaring, i lupi, le galline e molto altro
;Il testa a testa tra Build Your Dream e Tesla, la domanda di elettricità che sale per via del caldo, il nuovo report di ReCommon sul gas flaring e molto altro nella rassegna stampa settimana de “Il giusto clima”

Apriamo la rassegna stampa settimanale de “Il giusto clima” parlando di auto elettriche, visto che sono usciti diversi dati importanti.
In Europa nei primi due mesi del 2025 c’è stato un calo del 49% delle vendite delle auto Tesla. Questo nonostante le vendite complessive di veicoli elettrici siano aumentate del 28,4%. Avrà un ruolo la trasformazione recente del Musk politico?
Nel frattempo, il competitor più importante di Tesla, che è il produttore di auto elettriche cinese BYD, ha comunicato di aver registrato un fatturato di 107 miliardi di dollari, superando Tesla.
Lunedì scorso ha inoltre annunciato una nuova tecnologia di ricarica delle auto che permetterebbe di fare un pieno per circa 400 km di strada in 5 minuti. Una cosa inaudita che ha portato a parlare di un “momento DeepSeek per i veicoli elettrici”, visto che i cinesi sembrano anche in questo settore riuscire meglio e più velocemente. Il modello Tesla più performante infatti, se collegato alle colonnine migliori, permette di ricaricare per 320 km in circa 15 minuti.
La dichiarazione di Fatih Birol e il report dell’IEA
“C’è bisogno di investimenti nell’esplorazione e nella produzione di petrolio e gas, punto e basta”, ha dichiarato il direttore dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Fatih Birol al CERA WEEK, conferenza del settore energetico che si svolge ogni anno negli USA.
Dichiarazione che ha spiazzato un po’ tutti visto che l’IEA da anni indica la strada per raggiungere emissioni nette zero al 2050, che di certo non include nuovi investimenti in combustibili fossili.
Ma il lavoro dell’IEA è andato avanti: è uscito il 24 marzo il Global Energy Review 2025 che mostra che la domanda globale di energia è cresciuta a un ritmo superiore alla media per via dell’aumento del consumo di elettricità in tutto il mondo. Ciò sarebbe dovuto soprattutto al fatto che siamo in un mondo più caldo: le temperature record dello scorso anno hanno spinto a un maggiore utilizzo dei climatizzatori per il raffrescamento.
Nel 2024 c’è stato per il ventiduesimo anno di fila un nuovo record annuale nell’installazione di rinnovabili +700 GW di rinnovabili. È andato molto bene anche il nucleare, con +7 GW, uno dei livelli più alti degli ultimi tre decenni. Quindi: +700 GW di rinnovabili e + 7 GW di nucleare. Anche se 1 GW di nucleare in un anno produce più di 1 GW rinnovabile, non produce certo 100 volte di più, quindi è una bella differenza.
Fiamme nascoste in Mozambico
Il 26 marzo è uscito il report di Recommon “Fiamme nascoste” che denuncia il gas flaring di Eni in Mozambico. Il flaring è una pratica che consiste nel bruciare il gas metano in eccesso, senza recupero energetico, quando è troppo costoso estrarlo e trasportarlo per usarlo come fonte di energia. Si brucia per convenienza, anche se è un vero e proprio spreco e provoca danni alla salute se viene fatto vicino ai centri abitati.
ReCommon ha mostrato che Eni ha praticato regolarmente il gas flaring nella piattaforma galleggiante in Mozambico Coral South FLNG tra il 2022 e il 2024 e che nella sua analisi avrebbe sottostimato di ben sette volte le emissioni provocate. Eni avrebbe mandato in fumo, per ogni ora di gas flaring, tanto gas quanto una famiglia media italiana ne consuma in 8 anni e mezzo. E poi avrebbe anche ritoccato con photoshop e intelligenza artificiale le foto delle navi per nascondere le fiamme provocate proprio da questa pratica.
Carissime uova
In USA è esploso il prezzo delle uova, perché a causa di una nuova ondata di influenza aviaria sono state abbattute milioni di galline, quindi ci sono poche uova e costano moltissimo: circa 8 dollari a confezione, cioè più del doppio rispetto a 3 anni fa.
Ogni anno nel mondo vengono consumate 1.600 miliardi di uova, che in media sarebbe 200 all’anno per ogni persona. Ovviamente alcune popolazioni ne mangiano molte di più come per esempio gli statunitensi. In questa crisi di uova, gli Stati Uniti hanno contattato gli allevatori veneti per sopperire a questa mancanza (il Veneto produce il 26% delle uova italiane): una notizia che dice qualcosa sulla fragilità del nostro sistema alimentare globale.
Restando in tema, la BBC racconta che la città francese di Colmar ha iniziato nel 2015 a distribuire gratuitamente ai residenti delle galline per ridurre lo spreco alimentare. Perché questi animali oltre a produrre uova si cibano dei rifiuti organici umani: è stato stimato che nei 20 comuni vicini a Colmar a cui è stata poi estesa l’iniziativa si sarebbe evitata la produzione di 273 tonnellate di rifiuti organici.
In Spagna il lupo è il capro espiatorio dello spreco alimentare
Giovedì scorso il parlamento spagnolo ha approvato una legge contro lo spreco alimentare che, tra le altre cose, obbligherà i ristoranti a fornire gratuitamente contenitori riutilizzabili per gli avanzi. L’obiettivo è ridurre gli 1,2 miliardi di kg di rifiuti alimentari generati nel paese ogni anno (a livello mondiale circa un terzo del cibo prodotto viene buttato).
Questa legge è stata però contestata dalle ONG ambientaliste e dagli scienziati perché contiene un emendamento che riapre alla caccia al lupo nel Nord della Spagna, abolendo il divieto introdotto tre anni fa.
Che c’entra il lupo con lo spreco alimentare? I promotori di questo emendamento – tra questi il partito di estrema destra Vox e i partiti nazionalisti catalani e baschi – dicono che i lupi predano 14 mila capi di bestiame ogni anno causando la perdita di 4 milioni di kg di carne. Dati contestati per assenza di basi scientifiche.