Superbonus, i benefici occupazionali a cui non abbiamo (ancora) pensato
;Il provvedimento del superbonus è un meccanismo virtuoso non solo per l’ambiente e l’economia, ma anche per l’occupazione. L’agenzia per il lavoro Orienta stima 100mila occupati in più.
Il superbonus prevede uno sgravio fiscale del 110% per gli interventi di efficientamento energetico in edilizia. Ma a quanto pare non è l’unico vantaggio. Secondo l’agenzia per il lavoro Orienta, sono in aumento le richieste per elettricisti (+ 13%), idraulici (+8%), caldaisti (+6%), operai edili e produzione materie edili (+6%), ingegneri (+5%), amministrativi (+4%), geometri (+3%), serramentisti (+3%), termoidraulici (+3%), carpentieri (+ 3%), contabili (+3%). E per il 2021 prevede un impatto con percentuali a due cifre.
Saranno soprattutto i settori dell’edilizia e quelli collegati, come l’ambito assicurativo, gli esperti e consulenti fiscali e legali, le società di progettazione e manutenzione, le società finanziarie, gli amministratori di condominio, i commercialisti che beneficeranno di questa nuova occupazione. Nello specifico, le professioni più richieste sono periti industriali e termotecnici, collaudatori, ingegneri, geologi, cappottisti, progettisti impianti tecnologici, e altre figure connesse.
“Il mercato del lavoro del comparto edile, compreso tutto l’indotto e i settori collegati, trarrà un enorme beneficio anche in termini qualitativi”, ha detto l’amministratore delegato di Orienta Giuseppe Biazzo, “tenuto conto anche dell’impatto sulle politiche energetiche e ambientali, il ricorso a nuove tecnologie e la conseguente domanda di profili professionali maggiormente qualificati”.
Secondo una stima dell’Ance, l’Associazione nazionale dei costruttori edili, se il superbonus avesse una durata triennale (per ora il termine è previsto per il 2021) si registrerebbe un impatto sul Pil di 3 punti percentuali con una crescita di 63 miliardi di euro e una media di incremento occupazionale di 100 mila addetti l’anno compreso l’indotto.
“Se a questi numeri aggiungiamo, poi, le risorse che lo Stato prevede di investire in infrastrutture per un valore stimato di 190 miliardi per i prossimi 10 anni (grazie anche alle risorse e ai fondi europei), le prospettive del settore sono ampiamente in rialzo” precisa Orienta.