Buone notizie per chi ha un’auto elettrica o vuole comperarla: i costi di installazione di uno o più punti di ricarica si possono detrarre dalle tasse.
Per chi ha un’auto elettrica o sta per comperarla, avere un dispositivo per ricaricarla in garage o in un altro luogo presso la propria casa può essere un grande vantaggio.
Oggi lo si può fare spendendo meno: dal 1° marzo al 31 dicembre 2019, il 50% dei costi sostenuti per l’installazione di punti di ricarica per veicoli elettrici può essere detratto dalle tasse.
L’importo massimo che si può detrarre è di 3.000 euro e può essere detratto in dieci quote annuali di pari importo.
Chi può accedere alla detrazione
L’agevolazione è stata introdotta dalla legge di bilancio 2019 (legge 145/2018) e ne possono usufruire sia i privati che le imprese (e cioè i soggetti che pagano l’imposta sul reddito delle persone fisiche – Irpef e l’imposta sul reddito delle società – Ires), a patto che le spese siano a loro carico e che l’immobile in cui viene installato il dispositivo di ricarica sia di proprietà, in affitto o sia in loro possesso grazie a un altro titolo idoneo.
Possono accedere all’incentivo anche i condomini: la legge specifica, infatti, che la detrazione fiscale è prevista anche per l’acquisto e la posa in opera di infrastrutture di ricarica sulle parti comuni degli edifici condominiali.
Quali tipi di dispositivi sono agevolati
La Risoluzione dell’Agenzia delle entrate del 20 febbraio 2019, n. 32/E specifica che possono accedere alle detrazioni “le infrastrutture dotate di uno o più punti di ricarica di potenza standard non accessibili al pubblico”.
Per punto di ricara di potenza standard si intende un punto di ricarica che consente il trasferimento di elettricità a un veicolo elettrico di potenza pari o inferiore a 22 kW e che rientri nelle seguenti tipologie di ricarica:
• lenta: pari o inferiore a 7,4 kW;
• accelerata: superiore a 7,4 kW e pari o inferiore a 22 kW.
Invece, per punti di ricarica non accessibili al pubblico si intende:
• un punto di ricarica installato in un edificio residenziale privato o in una pertinenza di un edificio residenziale privato, riservato esclusivamente ai residenti;
• un punto di ricarica destinato esclusivamente alla ricarica di veicoli in servizio all’interno di una stessa entità, installato all’interno di una recinzione dipendente da tale entità (come nel caso dei condomini);
• un punto di ricarica installato in un’officina di manutenzione o di riparazione, non accessibile al pubblico.
Agevolati anche i costi per variare la potenza del contatore
Quando si installa un dispositivo di ricarica per l’auto elettrica, l’assorbimento di energia elettrica, ovviamente, aumenta. Per questo può essere necessario variare la potenza del contatore. Ebbene, la legge prevede che nella detrazione rientrino anche i costi per la richiesta di variazione di potenza del contatore, fino ad un massimo di 7 kW. Per maggiori informazioni sui costi per la potenza addizionale, leggi il nostro articolo.
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