È l’occasione per rispondere alle domande che molti di noi si sono posti. Come funziona una pompa di calore? Quanto incide in termini di emissioni di CO2? È più efficiente della caldaia? Lo abbiamo chiesto a Ascanio Vitale, ingegnere e direttore di Stop CO2
Rinnovato e aggiornato il servizio chiavi in mano di installazione di pompe di calore di ènostra, fondamentale tassello per l’elettrificazione domestica e l’abbattimento dell’emissione di CO2 nelle abitazioni.
In occasione dell’Assemblea Ordinaria del 4 maggio, il team dei servizi energetici ha presentato la nuova offerta, che prevede tre step:
- la compilazione di un modulo per trasmettere le informazioni necessarie e fissare un appuntamento telefonico con un nostro operatore specializzato
- l’elaborazione di un preventivo
- la realizzazione dei lavori (qui per saperne di più).
Lombardia, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Piemonte e Toscana sono le regioni in cui è possibile richiedere il servizio, garantito grazie alla sempre crescente rete di partner tecnici di ènostra, che condividono i principi di sostenibilità ambientale e sociale che guidano la cooperativa.
In grado di garantire una riduzione delle emissioni di CO2 di 500 milioni di tonnellate – pari a quanto generato dall’intero parco auto europeo – entro il 2030, per l’Agenzia Internazionale dell’Energia le pompe di calore sono il “principale strumento di decarbonizzazione del riscaldamento degli ambienti e dell’acqua a livello mondiale”.
Abbiamo chiesto di andare un po’ più in profondità ad Ascanio Vitale, ingegnere, ex campaigner Clima per Greenpeace e WWF e attualmente direttore della società di consulenza su energia e sostenibilità Stop CO2. Ascanio Vitale è autore della newsletter Pillole di Sostenibilità, una preziosa fonte di informazioni su energia, elettrificazione, consumi domestici, energie rinnovabili e molto altro.
Come funziona una pompa di calore?
La pompa di calore sposta una quantità di energia termica da una fonte di calore a temperatura più bassa a una fonte a temperatura più alta. In inverno, prende calore dall’ambiente esterno e lo porta in casa.
Il processo è simile a quello di un frigorifero, ma con ciclo invertito. Il frigo sposta energia termica, quindi calore, dall’interno all’esterno, per refrigerare l’interno. Quando tocchiamo il frigo ha le pareti calde, perché quello è il calore espulso per raffreddare l’interno.
Per fare questo, la pompa di calore si serve di particolari tipi di gas che hanno temperature di ebollizione molto basse (fino a circa -80 gradi). Il gas viene inizialmente compresso – e quindi riscaldato – per cedere calore in casa. La cessione di energia lo fa liquefare e la sua espansione, durante il passaggio allo scambiatore posto all’esterno, lo riporta a temperature estremamente basse, permettendogli di evaporare nuovamente assorbendo calore dall’ambiente (effetto Joule-Thomson). Il ciclo si ripete continuamente e può essere invertito per la climatizzazione estiva.
È più efficiente una pompa di calore o una caldaia a gas?
Una pompa di calore è molto più efficiente. Il ciclo descritto sopra infatti permette alla pompa di calore di prendere circa tre quarti del calore che occorre dall’ambiente esterno (oppure dalla terra nel caso della pompa di calore geotermica). L’aggiunta di circa un 25% di energia elettrica per la compressione del gas fa il resto.
Nel caso della caldaia, invece, il processo è molto meno efficiente perché non utilizzo energia rinnovabile dall’ambiente come nel caso della pompa di calore, ma lo produco interamente con la combustione del gas, che attraverso uno scambiatore lo trasferisce all’acqua. La pompa di calore usa un quarto dell’energia dalla rete per produrre il medesimo calore, che la caldaia genera affidandosi unicamente al gas.
Che gas viene utilizzato per far funzionare la pompa di calore?
Tanti anni fa venivano usati i gas clorofluorocarburi che poi sono stati messi al bando con il protocollo di Montréal perché responsabili del buco nell’ozono.
Oggi vengono utilizzati principalmente gas idrofluorocarburi (HFC), che sono gas fluorurati, che hanno sostituito il cloro con il fluoro. Si tratta di gas molto performanti ma climalteranti, con un potenziale di riscaldamento del clima molto alto (5-15.000 volte rispetto alla CO2). Chiaramente questi gas non vengono rilasciati in atmosfera perché agiscono su un circuito chiuso, quindi questo non impatta sull’impronta climatica della pompa di calore, che se ne serve solo per il suo funzionamento.
Tra l’altro oggi molti nuovi impianti usano il gas R32, che è molto efficiente e ha un potenziale di riscaldamento del clima molto più basso (GWP=675). Già oggi sono presenti alternative con miscele di idrocarburi o addirittura con solo CO2 (GWP=1).
Rispetto a una caldaia a gas qual è l’impatto ambientale di una pompa di calore?
L’impatto di una pompa di calore è molto più basso di quello di una caldaia a gas. Non solo perché è molto più efficiente, come già spiegato, ma anche perché durante il suo utilizzo non emette gas climalteranti.
La costruzione e lo smaltimento delle pompe di calore sono più impattanti rispetto a quelle delle caldaie a gas, per via delle tecnologie più complesse utilizzate. Ma come nel caso degli edifici, la cui costruzione e demolizione costituisce solo circa il 4% del loro impatto climatico, anche in questo caso va considerato l’intero ciclo vita. Rispetto alle caldaie a gas, la pompa di calore ha un impatto imparagonabilmente minore.
Considerando la provenienza dell’elettricità, con il mix energetico italiano, installare una pompa di calore consente una riduzione del 40% di emissioni di carbonio rispetto a una caldaia a gas. Con un fornitore 100% rinnovabile, le emissioni di carbonio durante l’utilizzo della pompa di calore vengono abbattute completamente.
Quanto incide la pompa di calore sull’impronta carbonica di una casa?
Rispetto ai vari interventi che una persona può fare per rendere più ecologica casa propria, agire sul riscaldamento è la cosa più importante perché i consumi termici costituiscono circa l’80% dei consumi totali di un’abitazione media in Italia. Contrariamente a quanto si crede comunemente, ha un impatto molto più forte usare una pompa di calore che non installare un impianto fotovoltaico.
È vero che le pompe di calore non funzionano in luoghi dai climi rigidi?
Falso. La conferma che funzionino è evidente dai dati di diffusione delle pompe di calore: secondo l’EHPA in Europa i cinque paesi in testa alla classifica sono Finlandia, Norvegia, Svezia, Estonia e Danimarca, ovvero i più freddi. Anche in USA e Canada, vengono adottate in maniera estesa da decenni. Da noi siamo legati al gas per questioni di geopolitica energetica, ma le pompe di calore funzionano anche sotto i -30 gradi. Il James Web Space Telescope, il più grande telescopio mai inviato nello spazio, utilizza una pompa di calore: anche nello spazio a 6 gradi Kelvin le pompe di calore funzionano.
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