A causa delle recenti grandinate nel Nord Italia, diversi impianti fotovoltaici hanno subito ingenti danni. Come ci si comporta con i pannelli irrimediabilmente danneggiati? Le istruzioni per il ritiro e lo smaltimento.
Anche gli impianti fotovoltaici hanno subito forti danni a causa delle grandinate che hanno colpito di recente il Nord Italia. Eventi estremi come tempeste, uragani, grandinate purtroppo sono sempre più frequenti a causa della crisi climatica, quindi sta diventando sempre più importante dotare i propri impianti di una polizza assicurativa, che consigliamo vivamente a nostri soci e socie.
Un pannello solare può durare diverse decine di anni, ma laddove subisca violente intemperie, come quelle della notte tra il 23-24 luglio, è possibile si guasti prematuramente. La nota positiva è che tra silicio, vetro, plastica, alluminio e rame, circa il 98% del materiale di ogni pannello fotovoltaico viene riciclato. Ma cosa dobbiamo fare per smaltirlo correttamente?
Piattaforma ecologica o soggetti autorizzati
Il pannello fotovoltaico guasto è considerato dalla normativa un RAEE, ovvero un Rifiuto da Apparecchiatura Elettrica ed Elettronica. La procedura di corretto smaltimento del pannello è quindi analoga a qualsiasi altro rifiuto di questo tipo: il proprietario deve portarlo presso un Centro di Raccolta, individuabile consultando il sito istituzionale del Centro di Coordinamento RAEE. Qui il pannello sarà smaltito gratuitamente. In alternativa ai Centri di Raccolta, soprattutto nei casi in cui il proprietario dei pannelli fotovoltaici non riesca a consegnarli autonomamente alla piattaforma ecologica, ci si può affidare a soggetti autorizzati iscritti all’Albo dei Gestori Ambientali. Ne è un esempio Re-Open Srl, partner di ènostra, che offre un servizio di ritiro e trattamento dei moduli fotovoltaici danneggiati con tariffe scontate per i nostri soci e le nostre socie (qui l’offerta).
Se i pannelli sono incentivati
Se i pannelli da smaltire sono incentivati grazie al Conto Energia (quindi generalmente acquistati prima del 2014), una volta conferiti al Centro di Raccolta il proprietario deve trasmettere al GSE la “dichiarazione di avvenuta consegna del RAEE derivante dal pannello fotovoltaico incentivato in Conto Energia” (allegato 8.1). Nel documento è richiesto anche il numero di matricola dei moduli fotovoltaici smaltiti: ecco perché si dovrà prestare attenzione a prendere nota di questo dato prima di consegnare al Centro di Raccolta i pannelli da sostituire.
L’allegato 8.1 va caricato compilato e firmato dal proprietario sull’applicativo informatico SIAD (Sistema Informativo per l’Acquisizione Dati), dove il GSE richiederà anche la compilazione del questionario GEI-FTV. Nelle Istruzioni operative per la gestione e lo smaltimento dei pannelli fotovoltaici incentivati del GSE sono dettagliate ulteriori informazioni.
Laddove si decidesse invece di affidarsi a soggetti autorizzati (come Re-Open), questi si occuperanno del ritiro e del trattamento dei moduli secondo la normativa ambientale, avendo cura di produrre tutta la documentazione necessaria per il GSE.
Anche il manutentore dei moduli fotovoltaici – l’elettricista venuto a verificare i danni subiti dai pannelli – potrebbe prendersi carico del rifiuto, consegnando lui stesso la documentazione necessaria al GSE. In ogni caso, consigliamo in via preventiva di prendere nota del numero di matricola dei moduli da sostituire.
Quanto detto finora vale per il RAEE fotovoltaico domestico, ossia il pannello a fine vita installato in impianti di potenza nominale inferiore a 10 kW. Nelle istruzioni operative del GSE si trovano le indicazioni da seguire per il RAEE fotovoltaico professionale, ovvero il pannello guasto installato in impianti di potenza nominale uguale o superiore a 10 kW, per il quale consigliamo di affidarsi a soggetti autorizzati.
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