A Bolotana, in provincia di Nuoro, il 14 settembre è nata una delle ultime CER con la normativa sperimentale. I membri hanno deciso di destinare tutti i ricavi a progetti a beneficio della cittadinanza
Nel borgo medievale di Bolotana – 2.600 abitanti nella Sardegna centrale – è sorta una comunità energetica rinnovabile a forte vocazione sociale. In quello che un tempo era considerato il granaio della provincia di Nuoro per via della ricchezza della terra, oggi è l’intera cittadinanza a raccogliere i frutti di un fertile humus sociale: il 14 settembre scorso alla firma dell’atto di costituzione della CER, i 35 membri – 31 famiglie, il Comune, due esercizi commerciali e una cooperativa – hanno deciso di rinunciare al beneficio economico individuale derivante dagli incentivi all’energia condivisa e di destinare i ricavi a progetti per l’intera cittadinanza.
Esempio di solidarietà tra cittadini, questa CER è interessante anche per il particolare percorso che l’ha portata alla nascita.
Il primo incontro del progetto di questa comunità energetica, promossa dal Comune di Bolotana con la consulenza di ènostra, si è svolto nel novembre 2022, quando si pensava che il decreto attuativo per normare gli incentivi della nuova stagione di CER sarebbe stato emanato di lì a breve: Bolotana si preparava a costituire una comunità di nuova generazione, basata sul perimetro della cabina primaria.
A cambiare completamente le carte in tavola, la pubblicazione della bozza di decreto a febbraio 2023 – di cui tutta Italia sta ancora aspettando la versione definitiva. Il documento annunciava che con le nuove regole le comunità create grazie a fondi perduti non avrebbero potuto generare incentivi, cosa che avrebbe impedito lo sviluppo della CER che si ipotizzava a Bolotana. Si decide quindi di velocizzare il percorso di costituzione della comunità, per attivare una CER con la normativa di transizione e la cabina secondaria di riferimento, in modo tale da poter ottenere gli incentivi.
ènostra chiede quindi a e-distribuzione di verificare a che cabina secondaria sono associati coloro che hanno manifestato l’interesse a far parte della CER. Nel frattempo il progetto prosegue: grazie ai fondi del Decreto Crescita viene realizzato un impianto fotovoltaico da 19 kWp sul tetto della Scuola secondaria B.R. Motzo, allacciato alla rete nel luglio 2023.
Arriva dunque la risposta da e-distribuzione: solo 12 utenze delle 45 interessate appartengono alla stessa cabina secondaria. Tutti possono far parte della CER, ma solo queste 12 famiglie genererebbero incentivi. Che fare?
ènostra propone ai futuri membri della comunità energetica una ripartizione degli incentivi sulla base di chi effettivamente li genera: coloro che ricadono all’interno della cabina secondaria avrebbero ricevuto un beneficio economico diretto, commisurato all’energia autoconsumata virtualmente; coloro che non ricadono all’interno della stessa cabina secondaria – e non generano incentivi – avrebbero ricevuto invece un beneficio indiretto, derivante dai progetti per la cittadinanza finanziati con il tesoretto. Il fondo del tesoretto sarebbe stato accumulato grazie all’energia autoconsumata virtualmente dalla scuola.
Di fronte a questa proposta, durante l’assemblea costitutiva i membri della CER si spingono oltre e concordano per una soluzione più equa per tutta la comunità: utilizzare la totalità degli incentivi generati da tutte le utenze per progetti a beneficio della cittadinanza.
I membri firmano l’atto costitutivo e nasce così la CER BOLenergia, nella forma giuridica di associazione non riconosciuta. Ecco che la neonata comunità ha dimostrato fin dall’inizio la forza del legame sociale sopra l’interesse individuale.
La cooperativa OpportunEuropa, coinvolta e formata da ènostra per tenere gli sportelli informativi sulla CER e raccogliere manifestazioni di interesse, diventa membro della comunità. E così anche il Comune, promotore del progetto, intenzionato a realizzare nuovi impianti per accogliere un numero maggiore di membri e allargare il perimetro della CER alla cabina primaria una volta che la normativa lo consentirà. Quando ci saranno nuovi fotovoltaici a disposizione della comunità e anche gli abitanti che sottendono alla stessa cabina primaria potranno generare incentivi, la CER vedrà se ridiscutere i criteri di redistribuzione degli incentivi. O se tenerli immutati, e rendere questa comunità energetica rinnovabile un vero e proprio motore di innovazione sociale a beneficio di tutta la cittadinanza.
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