Una delle bufale più efficaci e virali, diffusa per screditare la transizione energetica, spiegata da Michael Howland del MIT di Boston
L’ex presidente Donald Trump ha parlato delle turbine eoliche come dei “cimiteri di uccelli”, vere e proprie armi di distruzione dell’avifauna. Tra tutte le fake news raccontate per screditare la transizione alle rinnovabili, questa è una delle più diffuse. E come tutte le bufale contiene degli elementi verosimili che servono a renderle credibili.
Ma cosa dicono le ricerche scientifiche? Finora gli studi più solidi sono stati condotti negli USA, dove secondo le stime più pessimiste, pubblicate da riviste scientifiche quali Nature e Annual Reviews, il numero di uccelli morti nel 2022 a causa delle turbine eoliche sarebbe stimato a circa 1 milione.
Potrebbe sembrare un numero enorme, ma questa cifra va spiegata e soprattutto comparata ad altre cause antropogeniche di morte di uccelli.
“Chiaramente ciò a cui ha più senso paragonare i numeri sulla mortalità degli uccelli dovuta alle turbine eoliche sono altri modi per generare elettricità”, ha spiegato a Il giusto clima Michael Howland, professore di ingegneria ambientale all’MIT di Boston, “e i numeri sulla mortalità degli uccelli dovuta alle centrali fossili di produzione di elettricità sono molto più alti”.
Questo paragone è fondamentale, perché in un mondo decarbonizzato abbiamo sempre più bisogno di elettricità e non possiamo certo immaginare di risolvere il problema producendone di meno.
Ma possiamo anche fare comparazioni con altre cause antropogeniche di morte degli uccelli. Ad esempio, se parliamo degli edifici che costruiamo o dei gatti domestici, si scopre che l’impatto delle turbine è molto più basso. “Almeno 1 miliardo di uccelli ogni anno muoiono infatti sbattendo sugli edifici e almeno un altro miliardo ucciso dai gatti”, continua Howland. Se vogliamo preservare l’avifauna allora la prima cosa su cui concentrarsi non dovrebbero essere gli impianti eolici.
Ma i Don Chisciotte delle turbine a vento le accusane anche – nella loro versione offshore – di essere killer delle balene: anche qui senza alcuna evidenza scientifica in nessun luogo del mondo.
È importante ricordare che la conseguenza principale della produzione di elettricità da eolico e fotovoltaico è la mitigazione del cambiamento climatico, i cui impatti sugli ecosistemi sono la principale minaccia per uccelli e pipistrelli, molto di più ad esempio dell’interazione fisica con le turbine. “In questo senso gli impianti eolici sono un grande beneficio per le popolazioni di uccelli e pipistrelli!”, afferma il professore del MIT.
Detto questo è ovviamente possibile fare qualcosa per ridurre i danni delle interazioni tra turbine e avifauna. Come? “Ad esempio, si può dipingere una parte della turbina o la turbina intera di nero, perché ci sono delle ricerche sperimentali che indicano che in questo modo per gli uccelli è più visibile e riduce la loro mortalità. O anche attuare cambiamenti operativi dell’impianto grazie all’intelligenza artificiale, usando sensori che percepiscono la presenza di stormi e interrompono il funzionamento delle pale per evitare collisioni”, conclude Howland.
Insomma, le turbine sono sicuramente responsabili della morte di un certo numero di uccelli, ma questa cifra è infinitamente minore rispetto a quella causata dalle alternative fossili alla produzione di elettricità, così come da molte altre cause antropogeniche. Senza contare la cosa più importante: gli animali sono più che altro vittime del cambiamento climatico, rispetto al quale le pale eoliche sono strumenti risolutivi e non minacce.
Articolo tratto dalla puntata della rubrica Climitologie sulle fake news su clima e ambiente, della trasmissione Il giusto clima di Radio Popolare del 3 aprile 2024
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