Il ricercatore Lorenzo Sapochetti ha vinto la David Riches Medal dell’Università di Saint Andrews grazie al capitolo della sua tesi su ènostra dedicato al modello Prosumer, esempio concreto di “economia morale”
Lorenzo Sapochetti, dottorando di antropologia sociale all’Università di Saint Andrews e al Centre for Energy Ethics in Scozia, ha vinto la medaglia David Riches per la ricerca grazie al capitolo della sua tesi incentrato sul modello Prosumer di ènostra: I Prosumer dell’energia e il mercato: l’etica dell’autoproduzione di elettricità in una cooperativa energetica italiana (“Energy Prosumers and the Market: the Ethics of Electricity Self-Generation in an Italian Energy Cooperative”).
Si tratta di un’etnografia interamente focalizzata su ènostra. Durante la ricerca di campo, condotta in presenza e online tra il 2021 e il 2022, Lorenzo è entrato in profondità nella vita della cooperativa diventandone parte attiva e integrandosi nella realtà come amico e collega. Partendo dal tentativo di cogliere il significato di “comunità” in ènostra, il ricercatore ha trovato nella cooperativa, e in particolare nel modello Prosumer, un esempio concreto di “economia morale”.
Lorenzo, in che senso ènostra è una “comunità”?
Tradizionalmente nelle scienze sociali si tende a definire una realtà come ènostra come una ”comunità di interessi” perché non ha un radicamento territoriale ben confinato e riunisce sociə di tutta Italia in una comunanza di intenti. Dopo aver condotto l’etnografia su ènostra sono dell’idea che si possa parlare di comunità sotto diversi punti di vista.
Il primo riguarda soprattutto sociə lavoratorə e sociə attivə. ènostra è una “comunità di pratiche”, nel senso sviluppato dalle scienze sociali e in particolare dal filone di pensiero del social learning: nella cooperativa c’è infatti orizzontalità e interazione, che significa non solo lavorare per la cooperativa ma soprattutto imparare al di là del framework organizzativo a cui si fa riferimento.
Possiamo parlare di ènostra come di una comunità anche in un altro senso. Oggi si stanno sviluppando in Italia le comunità energetiche rinnovabili e, rispetto a questo strumento che ènostra promuove, la cooperativa può essere considerata una “comunità ombrello”, che tenta di replicare il proprio modello in forma più piccola attraverso le CER: uno degli obiettivi di ènostra è diffondere infatti i suoi valori anche nei progetti che non la vedono coinvolta direttamente, promuovendo gli stessi obiettivi sociali e ambientali.
Infine, la comunità torna una terza volta nel discorso su ènostra, e qui trattiamo proprio del capitolo che ha vinto il premio sul modello Prosumer.
Nella tesi parli del modello Prosumer di ènostra come di un esempio di “economia di comunità” e di “economia morale”. Cosa significa?
In virtù dell’investimento fatto dai sociə, grazie al modello Prosumer si crea un circuito virtuoso tra cooperativa e sociə che genera dei benefici per entrambi e che li estrae dalle dinamiche di mercato. Da una parte, la cooperativa riceve investimenti nei fondi produzione, che permettono di far crescere il suo parco impianti, fondamentale nel perseguire l’obiettivo a lungo termine di “sganciarsi” dal mercato; dall’altra, i Prosumer hanno accesso a un “prezzo giusto” in virtù del loro investimento.
Certo, ènostra rimane un player dell’energia e non può sganciarsi completamente dal mercato. Ma la tariffa Prosumer genera uno svincolo virtuale tra l’andamento della borsa elettrica e ciò che pagano effettivamente i soci Prosumer. E questo innesca un meccanismo di economia morale, che costituisce un passaggio in più rispetto al consumo critico.
Secondo te ènostra rappresenta un’esperienza unica?
ènostra si ispira alle esperienze sorelle di Somenergia in Spagna ed Ecopower in Belgio e l’obiettivo è lo stesso: creare una cooperativa energetica su scala nazionale che riesca a dare beneficio al più ampio numero di sociə.
Ma in Italia ènostra è sicuramente un unicum perché, proprio in virtù di questo obiettivo, ha una soglia di entrata molto accessibile che la rende aperta potenzialmente a tutti. Mentre altre esperienze a scala nazionale nel nostro paese rimangono più di nicchia, e sono fondate su meccanismi di redistribuzione del capitale più tradizionali, ènostra punta a una soglia di accessibilità maggiore e a distribuire benefici economici, sociali ed ambientali attraverso modalità meno convenzionali.
Per questo motivo si confronta con una costante tensione tra l’aspetto mutualistico e la gestione economica. Contare su piccoli investimenti a beneficio di una larga platea è una decisione presa dalla cooperativa sulla base dei suoi obiettivi sociali e di equità che rappresenta una sfida quotidiana.
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