Quest’anno, le risorse della Terra si esauriranno con 152 giorni di anticipo: il 1° agosto l’umanità avrà già consumato tutti i beni rigenerabili, come acqua, cibo, suolo, legno, ecc. Assisteremo, dunque, all’ennesimo Earth Overshoot day, e cioè il momento esatto in cui l’utilizzo di questi beni supera la capacità della natura di rigenerarli.
Di anno in anno, questo momento cade sempre più in anticipo: vent’anni fa, nel 1998, il “budget annuo” di risorse si esaurì il 30 settembre; quest’anno si esaurirà circa un mese prima. È come se, nel 2018, usassimo le risorse rigenerabili che ci potrebbe fornire l’equivalente di circa un pianeta e mezzo.
I costi di questo eccesso nell’uso delle risorse – si legge nel comunicato stampa del Global Footprint Network, l’organizzazione di ricerca internazionale che per prima ha cominciato a calcolare il loro tasso di sfruttamento – stanno diventando sempre più evidenti in tutto il mondo, sotto forma di deforestazione, scarsità di acqua dolce, erosione del suolo, perdita di biodiversità e accumulo di anidride carbonica nell’atmosfera.
Invertire la tendenza
È possibile, però, invertire la tendenza! Secondo il Global Footprint Network, se riuscissimo a fare avanzare l’Earth Overshoot Day di 5 giorni all’anno, entro il 2050 esso cadrebbe il 31 dicembre di ogni anno, eliminando di fatto l’uso eccessivo delle risorse.
Ma cosa possiamo fare per ritardare sempre più questo momento? Molti sono i modi: ad esempio, se consumassimo, a livello globale, il 50% di carne in meno l’Overshoot Day di sposterebbe in avanti di 5 giorni; se riducessimo le emissioni di anidride carbonica del 50%, si sposterebbe di altri 5 giorni.
Guadagneremmo 21 giorni se, invece, ristrutturassimo o costruissimo le nostre case con materiali naturali, se adottassimo sistemi più efficienti per il funzionamento dei processi industriali e se producessimo l’energia con le fonti rinnovabili.
Calcola il tuo Earth Overshoot Day e partecia al #MoveTheDate
Per calcolare il momento in cui ognuno di noi esaurisce i beni che la natura gli mette a disposizione in un anno, è possibile utilizzare l’Ecological Footprint Calculator, ora disponibile in inglese, francese, italiano e spagnolo.
Il secondo passo è ridurre il proprio consumo di risorse. E possiamo farlo partecipando allo Steps to #MoveTheDate, la campanga lanciata dal Global Footprint Network e che prevede numerose iniziative per condurre l’umanità verso un uso delle risorse più sostenibile.
“Alla Global Footprint Network, crediamo che l’uso eccessivo degli ecosistemi sia una delle maggiori sfide che l’umanità deve affrontare oggi, e che il cambiamento climatico sia una parte importante di tale sfida” – ha affermato Mathis Wackernagel, CEO e co-fondatore di Global Footprint Network – “Trasformare le nostre economie per affrontare questa sfida non è un compito facile. Ma possiamo sfruttare la cratitività e l’ingegno che l’umanità ha sempre dimostrato di avere, per creare un futuro prospero, libero dai combustibili fossili e lontano dalla distruzione planetaria”.
Comments are closed.