L’installazione della pompa di calore nel 2019 ha garantito una riduzione drastica delle emissioni di CO2 e delle spese energetiche, nonostante la crisi energetica e l’aumento del costo dell’elettricità
In Europa circa il 40% dei consumi energetici deriva dal settore edilizio. In questo grande insieme, la parte del leone è giocata dal riscaldamento, che è la principale fonte di emissioni di questo settore, visto che circa 130 milioni di famiglie utilizzano il gas metano per riscaldare le proprie case.
L’elettrificazione tramite pompa di calore è il modo più efficiente e conveniente per decarbonizzare il riscaldamento domestico. Più il mix energetico di produzione dell’elettricità è rinnovabile e più sono alti i benefici climatici del passaggio alla pompa di calore. Secondo l’IEA, sostituendo la caldaia a gas con una pompa di calore si può ottenere una riduzione delle emissioni di gas serra che varia dal 20% all’80%, a seconda del mix energetico. In Italia circa il 40% dell’elettricità è prodotto da fonti rinnovabili e passare ad una pompa di calore garantisce una riduzione delle emissioni intorno al 70%.
L’esempio virtuoso di Saverio, socio di ènostra
Nella sua casa nelle campagne parmensi, Saverio ha installato la pompa di calore nell’ottobre del 2019 avvalendosi dei servizi energetici della cooperativa. Ha beneficiato della detrazione IRPEF – ancora in vigore – al 65% per dotarsi di un impianto aria-acqua di ultima generazione, che riscalda d’inverno, raffresca d’estate e produce l’acqua calda sanitaria.
Da allora, il consumo elettrico per il riscaldamento e il raffreddamento della casa è stato di 1.715 kWh/annui in media. Una parte dell’energia utilizzata è autoprodotta: Saverio possiede infatti un impianto fotovoltaico da 6 kWp sul suo tetto, che gli consente di ridurre ulteriormente le spese.
“È innegabile che l’investimento iniziale per l’installazione di una pompa di calore sia alto”, racconta Saverio, “ma grazie all’elettrificazione del riscaldamento ho ottenuto enormi benefici sia ambientali sia economici”. Nello specifico, considerata la presenza del fotovoltaico e il fattore di emissioni di energia elettrica nazionale, il consumo di energia dovuto alla pompa di calore di Saverio è stato responsabile di 269 tonnellate di CO2 equivalente all’anno. Se avesse avuto una caldaia a gas, per riscaldare una casa di uguali dimensioni (150 mq), avrebbe emesso 956 tonnellate di CO2 equivalente: la pompa di calore (sommata alla presenza del fotovoltaico) gli ha permesso di ridurre a meno di un terzo le emissioni di gas serra riconducibili al riscaldamento. Ma, ricorda Saverio, “essendo socio di ènostra consumo esclusivamente energia 100% rinnovabile con garanzia d’origine: questo significa che ho neutralizzato climaticamente la mia bolletta dell’elettricità”.
E quella di ènostra è l’unica bolletta che Saverio paga, visto che ha fatto una scelta particolarmente ecologica, decidendo di elettrificare non solo il riscaldamento ma tutti i consumi domestici. I benefici economici non hanno tardato a palesarsi. “Le spese energetiche annue dell’intera casa, che è di classe energetica A1, si aggirano intorno ai 200 euro”, spiega Saverio, “quindi posso dire che i miei sforzi nella direzione dell’autoproduzione e dell’elettrificazione siano stati ripagati”. Un racconto più approfondito di questa casa 100% ecologica in provincia di Parma si trova sul blog di Saverio “La vera casa di legno”).
Un caso eccezionale?
È chiaro che l’installazione di una pompa di calore o di un impianto fotovoltaico è un investimento che presuppone una iniziale disponibilità economica che è solo in parte favorita dai bonus fiscali. Come già menzionato, nel 2024 in Italia sono ancora in vigore le detrazioni applicabili sull’IRPEF: l’Ecobonus al 65% di cui ha usufruito Saverio, il Bonus Casa al 50%, il Superbonus al 70%, oltre al Conto Termico. Segnaliamo inoltre le soluzioni di finanza etica per la transizione energetica, come ad esempio il Prestito Personale Bene Comune o il Mutuo Casa Verde di Banca Etica, storico partner di ènostra.
Con la recente Direttiva europea sull’efficienza energetica degli edifici (nota in Italia come “Direttiva Case Green”), la direzione verso la sostituzione delle caldaie a gas con le pompe di calore è tracciata, nonostante in Europa ci siano dieci paesi, tra cui l’Italia, che sussidiano ancora il riscaldamento fossile.
I passi in avanti da fare per rendere l’elettrificazione del riscaldamento un percorso alla portata di tutti sono ancora molti, ma questo argomento non deve nascondere gli enormi benefici ambientali ed economici che le pompe di calore sono in grado di fornire e l’efficienza energetica incredibilmente più alta rispetto alle caldaie. In base alla nostra esperienza, grazie alle agevolazioni fiscali l’investimento di una pompa di calore si ripaga in 8-10 anni. Un recente report ha calcolato che questo valore oggi in media, in Italia, può arrivare a quattro anni. Se si seguirà la strada tracciata dal Green Deal e dalla Direttiva Case Green questo numero non potrà che scendere.
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