Ventun anni, giornalista freelance e attivista di Fridays for Future, Lorenzo Tecleme ha curato il libro “Guida rapida alla fine del mondo. Tutto sulla crisi climatica e come risolverla” (Castelvecchi editore): un bignami semplice e completo scritto da 15 autori e autrici tra attivisti, accademici, giornalisti e analisti.
Giornalista freelance che collabora con Domani, Jacobin, Repubblica e Valori, Lorenzo Tecleme è un giovanissimo attivista di Fridays for Future che ha curato il libro “Guida rapida alla fine del mondo. Tutto sulla crisi climatica e come risolverla” (Castelvecchi editore). Ha riunito 15 autori e autrici per comporre un libro che affronta con uno stile molto informale ma in maniera completa le diverse sfaccettature della crisi climatica. Tra i diversi autori, Giovanni Mori, ex portavoce di Fridays for future, ingegnere ambientale e divulgatore, che ha scritto il primo capitolo dedicato all’inquadramento scientifico. Martina Comparelli, attuale portavoce di Fridays for Future Italia, affronta il tema delle intersezioni tra cambiamenti climatici e giustizia sociale. Lorenzo Lamperti, docente di economics of climate change al Sant’Anna di Pisa, parla dell’economia della transizione ecologica. Giorgio Vacchiano, docente alla Statale di Milano affronta il tema delle Nature Based Solutions e dei famosi mille miliardi di alberi da piantare per combattere il riscaldamento globale. Simona Savini di Greenpeace scrive di alimentazione e agricoltura. Ma hanno contribuito anche: Gaia Pedrolli, Riccardo Mastini, Mauro Romanelli, Monica di Sisto, Jacopo Custodi, Lorenzo Zamponi, Filippo Sotgiu, Sara Segantin, Luca Iacoboni.
Lorenzo, ci sono ben 15 autori tra accademici, analisti, giornalisti, molti attivisti e molti giovani. Com’è nata l’idea?
Spesso le persone che vogliono iniziare a capirci qualcosa di crisi climatica mi chiedono consigli per un libro, ma io gliene devo suggerire tre: c’è il libro del fisico del clima che è inappuntabile dal punto di vista scientifico ma magari un po’ carente sugli aspetti politici, c’è il libro degli attivisti che è pieno di spunti sulle battaglie politiche ma magari pecca in quanto a dati. L’idea è stata quindi quella di mettere tutti insieme: docenti universitari, analisti, esperti, giornalisti, attivisti. In più, è uno dei libri sulla crisi climatica con l’età media degli autori e delle autrici più bassa e questa è una cosa già interessante di per sé.
Speriamo che il libro possa essere utile anche dopo che lo avete letto: è infatti concepito come guida, come bignami semplice ma completo che aiuta a orientarsi. Quando tra un mese sentirete in tv un politico parlare di nuove infrastrutture energetiche – e avrete forse paura di non sapere se le sue proposte sono valide o meno –, nel capitolo sull’energia troverete probabilmente la risposta. Quando al prossimo cenone di Natale – o di Pasqua, o di Ferragosto – un vostro lontano zio vi ripeterà qualche luogo comune sulla transizione ecologica, ecco che probabilmente avrete una replica pronta tra le FAQ dell’ultimo capitolo.
Che cos’è l’ultimo capitolo “FAQ The climate crisis”?
Scritto da Mauro Romanelli, presidente di ecolobby, con un bello stile toscanaccio, fornisce delle risposte a domande intelligenti e sensate. Tipo: “non ci costerà troppo la transizione?”. Romanelli, dati alla mano, provando ogni cosa che dice, spiega perché ci costa di più non agire. Oppure, “ma non inquinano anche le rinnovabili?” e Romanelli illustra che sì, inquinano, ma infinitamente meno delle fonti fossili. Insomma, risposte semplici e dirette a domande sulla transizione che sorgono spontanee e che sono anche legittime e ragionevoli.
Ma è anche un libro divertente. È voluto?
Giovanni Mori è stato molto bravo perché ha scritto il primo capitolo (che ha chiamato 1.5, come l’aumento della temperatura media globale che non dobbiamo sorpassare), che potenzialmente poteva essere il più noioso perché di inquadramento scientifico, e invece lo ha reso divertente, oltre che alla portata di tutti. Ci sono informazioni interessanti anche per addetti ai lavori, ma non è questo il pubblico del libro, che è invece pensato per essere diretto a tutti, per uscire dalla bolla. E a questo serve anche metterci dentro un po’ di ironia e di battute rendendolo più piacevole.
Avete dedicato un capitolo alla decrescita. Come mai?
La decrescita è l’elefante nella stanza. Infatti, se esistono obiettivi formali anche a livello legislativo di decarbonizzazione, l’idea che ci sia un problema di crescita infinita in un pianeta finito non è ancora passata. Eppure è fondamentale. Uno dei primi dati che Riccardo Mastini riporta in questo capitolo è che molta della crescita delle rinnovabili degli ultimi 10 anni è stata bruciata dall’aumento dei consumi: alla fine le emissioni non si sono ridotte. Non basta quindi passare alle rinnovabili. Dobbiamo porci delle domande su cosa, come e perché consumiamo. Il tema della decrescita è ancora ai margini ma invece dovrebbe essere centrale.
Questo è il testo integrale dell’intervista andata in onda a Radio Popolare nelle trasmissioni Il Giusto Clima e Note dell’Autore.
Comments are closed.