La Commissione Europea sta lavorando alla classificazione delle attività economiche che possono essere definite sostenibili, quella che oggi viene definita “Tassonomia verde”, una sorta di guida pratica per politici, imprese e investitori su come investire in attività economiche che contribuiscano ad avere un’economia che non impatti negativamente sull’ambiente.
Peccato che Bruxelles sia pronta a inserire all’interno di questa classifica anche il gas e il nucleare… sì avete letto bene: gas e nucleare!
In base alla proposta europea, le centrali nucleari possono rientrare nella lista della tassonomia verde, e quindi ritenute sostenibili, se rispettano i più alti standard di sicurezza già imposti da accordi internazionali. L’unica condizione aggiuntiva rilevante è quella che il progetto della centrale deve essere approvato entro il 2045.
Per il gas Bruxelles propone una serie di condizioni da rispettare qualora le emissioni di gas serra del ciclo di vita della centrale a gas fossile non rispettino il limite proposto dal gruppo tecnico di esperti di 100g CO2e/kWh anche attraverso il ricorso alla cattura e allo stoccaggio del carbonio.
Recentemente il think tank italiano ECCO ha pubblicato uno studio intitolato “Tassonomia: il gas vince sulle rinnovabili e depotenzia la finanza sostenibile” con il quale evidenzia tutte le criticità connesse alla decisione di far rientrale gas e nucleare tra le tecnologie sostenibili (è un po’ un ossimoro scrivere gas e nucleare a fianco di sostenibile).
Tre le questioni cardine riportate nel documento:
- L’Italia dovrebbe rispondere alla consultazione opponendosi all’inclusione di gas e nucleare nella tassonomia, sia per motivi di merito tecnico-scientifici sia di inadeguatezza rispetto ai fini dello strumento.
- L’inclusione di gas e nucleare mina l’efficacia della tassonomia stessa. È invece auspicabile un dibattito serio per stabilire a quali condizioni e in quali settori queste tecnologie possano giocare un ruolo di transizione. Ma lo strumento della tassonomia verde, il cui fine è fornire chiarezza alla finanza privata sulla natura sostenibile di una tecnologia, sicuramente non è quello adatto. La funzione della tassonomia è quella di classificare la tipologia di investimenti e informare i capitali privati oltre ogni dubbio sulla qualità climatica scientifica e fattuale del contributo alla decarbonizzazione, fornendo un più alto livello di chiarezza e obiettività rispetto all’esistente.
- Le condizioni poste perché nuove centrali a gas fossile siano considerate verdi risultano inadeguate nella pratica e inefficienti.
Nucleare e gas, a prescindere da un loro eventuale ruolo come tecnologie di transizione, non sono verdi e non hanno posto nella tassonomia, come riconosciuto dai gruppi di esperti nominati dalla Commissione Europea per assisterla nella valutazione della tassonomia. Andare contro le proprie raccomandazioni – conclude il documento di ECCO – per assecondare esigenze politiche specifiche e piegarsi di fronte alle forti pressioni dell’industria fossile e nucleare danneggia fortemente la credibilità della Commissione e del Green Deal
Scarica il policy briefing “Tassonomia: il gas vince sulle rinnovabili e depotenzia la finanza sostenibile” di ECCO.
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