Lo scorso maggio è stato avviato un percorso di confronto e approfondimento rivolto ai soci sul delicato tema della realizzazione di impianti fotovoltaici a terra. Dai risultati del questionario è emersa un’apertura verso l’utilizzo di superfici diverse dai tetti, pur con opportuni distinguo…
Con la realizzazione del Webinar “Fotovoltaico a terra: come, dove e perché” del 12 maggio, ènostra ha avviato un percorso di raccolta di pareri informati con socie e soci della cooperativa. L’iniziativa nasce dall’esigenza di confrontarsi su un tema sul quale più volte nel corso degli anni si è interrogata la compagine sociale.
La difficile identificazione di criteri condivisi di sostenibilità per i fotovoltaici a terra ci ha finora dissuaso dall’intraprendere la realizzazione di questo tipo di impianti, che pure è previsto dalla policy della cooperativa fin dalla sua costituzione (ad esclusione dei fotovoltaici su terreno agricolo). Quindi finora ènostra ha sempre scelto esclusivamente soluzioni su coperture e tetti, meno impattanti seppure talvolta meno economiche. Tuttavia, abbiamo più volte ricevuto segnalazioni da parte di soci o partner che si sono interrogati sulla possibilità di un cambio di politica al riguardo.
Le proposte per impianti a terra, che riceviamo in numero crescente, unite alle difficoltà nel concretizzare le opportunità di impianti su copertura – nell’ultimo periodo, solo 6 su 42 progetti valutati si sono dimostrati potenzialmente fattibili – ci hanno quindi spinti a decidere di approfondire e valutare meglio opportunità e criticità, aprendo un canale di confronto con socie e soci. Le ricerche mostrano inoltre che gli impianti su copertura sono potenzialmente in grado di coprire solo un terzo dell’attuale fabbisogno elettrico italiano, che è destinato ad aumentare in uno scenario di decarbonizzazione.
Lo scopo del Webinar era fornire alla comunità di ènostra, attraverso gli interventi degli esperti – dall’inquadramento normativo al delicato equilibrio tra tutela del paesaggio e cambiamento climatico, dalla progettazione del fotovoltaico nel rispetto del territorio alla riflessione sull’evoluzione dei paesaggi rurali tra tutela e sviluppo – gli strumenti necessari per una migliore comprensione dei rischi e delle opportunità costituiti dallo sviluppo di questo tipo di impianti. A socie e soci che hanno seguito il Webinar abbiamo quindi chiesto di compilare un questionario per sondare la loro opinione al riguardo.
Il 78% delle socie e dei soci di ènostra che hanno risposto al questionario si è dichiarato favorevole alla possibilità che la cooperativa sviluppi questo tipo di impianti, valutando caso per caso. Ma esaminiamo più in dettaglio le risposte raccolte.
I risultati del questionario
I risultati del questionario sono stati diffusi in occasione dell’Assemblea tenutasi il 27 maggio. Delle 477 persone che hanno assistito al Webinar “Fotovoltaico a terra: come, dove e perché, hanno risposto al questionario anonimo 217 socie e soci. Non troppo sorprendentemente, tra le risposte alla domanda sui motivi che li hanno spinti a entrare nella cooperativa, le principali sono la “fornitura 100% rinnovabile”, “l’attenzione della cooperativa alla sostenibilità ambientale” e “l’attenzione agli aspetti etici e alla dimensione sociale del suo operato”.
Sulla base delle informazioni trasmesse attraverso il Webinar, 106 persone su 217 (il 49,3%) si sono dichiarate “favorevoli” all’idea che la cooperativa sviluppi impianti a terra e 61 persone (il 28,4%) “molto favorevoli”. Gli “incerti” sono 17 (il 7,9%), così come i “dubbiosi”. Una sola persona dichiara di non essere ancora in grado di rispondere, mentre i “contrari” sono il 6%. Dalle altre domande somministrate, si evince che la stragrande maggioranza di socie e soci di ènostra è concorde col fatto che la cooperativa dovrebbe considerare in primis “aree industriali, commerciali e artigianali” e “terreni già impermeabilizzati e utilizzati” (es. area parcheggio) per lo sviluppo di impianti a terra, mettendo al primo posto tra gli aspetti da considerare il “livello di coinvolgimento e condivisione della comunità locale nel progetto”. Tra gli elementi che possono rendere più accettabile la realizzazione di un impianto fotovoltaico a terra c’è in primo luogo la “riqualificazione di un paesaggio degradato” e “ricadute sociali positivi e importanti”. Socie e soci hanno segnalato poi altri aspetti da considerare, tra i quali la possibile integrazione con comunità energetiche, i fattori idrogeologici e microclimatici e la questione dello smaltimento.
Per quanto consapevoli di aver intercettato solo una piccola parte della base sociale della cooperativa, i risultati del questionario esprimono una posizione di netto favore all’idea che ènostra cominci a valutare anche questo tipo di impianti, che comunque erano già previsti da statuto. Gli impatti positivi su territori e comunità e la tutela ambientale rimangono chiaramente i pilastri portanti di qualsiasi progetto che la cooperativa porterà avanti. L’obiettivo è stato, è e sarà sempre contribuire al meglio delle nostre possibilità e accelerare una transizione energetica giusta, rispettosa delle persone e dell’ambiente, a beneficio di tutte e tutti e non di pochi.
Integrando il contributo delle osservazioni pervenute anche dall’Assemblea, sarà redatta una bozza della nuova policy da adottare per impianti non in copertura, che sarà nuovamente condivisa con i soci. Questo percorso di confronto e approfondimento con i soci, congiuntamente al lavoro del comitato tecnico scientifico, fornirà un supporto decisionale al CdA, cui spettano le decisioni finali in materia.
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