Intervista a Diego Florian, direttore di FSC Italia associazione no-profit impegnata nella legalità e sostenibilità della filiera legno-carta che promuove il marchio FSC.
Tra i soci di ènostra c’è FSC Italia, realtà nazionale che fa riferimento a FSC (Forest Stewardship Council), un’organizzazione internazionale non governativa, indipendente e senza scopo di lucro, nata nel 1993 per promuovere la gestione responsabile di foreste e piantagioni. FSC Italia nasce nel 2001 come associazione no-profit, in armonia con gli obiettivi di FSC Internazionale. FSC si propone come punto di riferimento nella legalità e sostenibilità della filiera legno-carta, in accordo con i più attuali standard di gestione responsabile della risorsa forestale. Legato all’organizzazione c’è il marchio FSC® che identifica i prodotti contenenti legno proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici.
Abbiamo intervistato Diego Florian, direttore di FSC Italia per far conoscere ai soci di ènostra l’iniziativa e l’importanza di fare acquisti consapevoli anche quando si tratta di materiali provenienti da prodotti forestali quali legno, carta e prodotti non legnosi, come ad esempio il sughero o la viscosa. Diego Florian è coautore del libro “Il richiamo delle foreste. Guida a foreste, boschi e alberi in Italia” recentemente pubblicato da Altreconomia. Una guida per andare alla scoperta di un patrimonio straordinario: 38 foreste, oltre 100 itinerari, cammini e sentieri, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia: un invito ad “andare nei boschi” per imparare a conoscerli e a rispettarli.
Come e perché è nata FSC?
FSC è nata in Canada 28 anni dopo il fallimento del Forum di Rio per la Terra, dove non si era giunti a una soluzione condivisa sulla gestione delle foreste. L’organizzazione ha l’obiettivo di coniugare le diverse aspettative per la gestione forestale e quando dico diverse intendo le aspettative del mondo ambientalista, quelle del mondo imprenditoriale e non ultime quelle sociali. Tre comparti con tre visioni a volte differenti su cosa significhi gestire le foreste in modo sostenibile. Per questo la struttura decisionale dell’organizzazione è basata su tre camere: ambientale, sociale ed economica; ogni camera è divisa equamente in rappresentanti del Nord e del Sud del mondo e ha un solo voto a disposizione, le decisioni finali vengono prese solo con il voto unanime delle tre camere. Questa struttura richiede un intenso lavoro di mediazione all’interno di ogni camera per arrivare a una posizione partecipata e successivamente tra le tre camere, è un processo lungo ma efficace, una volta presa una decisione siamo sicuri che questa è condivisa da tutte le parti in gioco.
Questo lavoro di concertazione a cosa porta?
Alla definizione di standard di certificazione che regolano la gestione delle foreste e i processi di trasformazione. Gli standard si basano su 10 Principi e 70 Criteri di gestione forestale responsabile, definiti e mantenuti aggiornati da FSC con la partecipazione di tutte le parti interessate. FSC è l’ente normatore che decide le sue regole in modo partecipato e si adopera affinché il marchio di certificazione FSC garantisca che l’intera filiera legno-carta certificata per i suoi standard derivi da una gestione forestale rispettosa dell’ambiente, socialmente utile ed economicamente sostenibile. La verifica che i soggetti che vogliono essere certificati con il marchio FSC® rispettino di tali regole (standard) viene invece fatta da enti certificatori esterni.
Esiste una sola certificazione o ce ne sono diverse?
Esistono due tipologie di certificazione, la prima è la certificazione di Gestione Forestale responsabile e assicura che una foresta o una piantagione forestale sia gestite nel rispetto degli standard ambientali sociali ed economici che abbiamo definito.
La seconda certificazione è quella di Catena di Custodia che garantisce la rintracciabilità dei materiali provenienti da foreste certificate FSC ed è indispensabile per poter applicare le etichette FSC sui prodotti.
Come riconosco se un prodotto è certificato FSC?
Sul prodotto deve essere presente il marchio di certificazione FSC: il logo FSC con l’alberello. Il marchio FSC può essere utilizzato sia sui prodotti composti da materiale di origine forestale sia su materiale promozionale.
Quali sono i prodotti che vengono certificati?
Viene certificato il legno, la cellulosa, le resine come il lattice, e poi tutti i prodotti da essi derivanti come gli arredi, la carta, gli imballaggi, la gomma, la viscosa, l’acetato, ecc.. Il processo di certificazione, anche se è conosciuto per il legno e i vari derivati, va oltre perché nelle foreste ci sono anche i prodotti forestali non legnosi come il sughero, i frutti, le erbe aromatiche e le erbe medicinali.
A che punto siamo in Italia con l’adozione del marchio FSC?
In Italia il marchio FSC ha assunto un ruolo di primo piano nel mercato dei prodotti forestali, collocando il nostro paese al secondo posto nella classifica internazionale di certificazioni FSC della Catena di Custodia. Di fatto siamo tra i Paesi più virtuosi per i marchi rilasciati alle industrie (1° in Europa), ma non brilliamo per quelli rilasciati alle foreste, perché negli ultimi 30 anni la maggior parte dei boschi italiani sono stati lasciati in stato di abbandono gestionale, facendo venir meno uno dei presupposti su cui si fonda la certificazione FSC che è appunto la gestione attiva e pianificata per un lungo periodo. È un grande peccato perché le foreste italiane sono una risorsa sottoutilizzata e oggi invece di impiegare il nostro legname ci troviamo costretti a importare legno dall’estero. Però qualche cosa sta cambiando. Il 10 febbraio scorso è stata pubblicata in Gazzetta ufficiale la Strategia Forestale Nazionale che rappresenta un primo, grande passo verso la costruzione di politiche forestali nazionali, dando parziale attuazione alla Strategia europea per la biodiversità 2030 e alla Strategia forestale 2030, nonché integrando la Strategia nazionale per la bioeconomia con riferimento al sistema foresta-legno. Infine, utile ricordare che in Italia sono oltre 100 i brand e i marchi di grande distribuzione organizzata che hanno deciso di promuovere prodotti certificati FSC nei loro cataloghi o adottare il marchio FSC come simbolo del proprio impegno per la responsabilità forestale.
E gli italiani come si comportano?
Registriamo un constante incremento delle aziende che scelgono di garantire le filiere di legno e carta aderendo ai rigorosi standard FSC. Nell’ultimo anno i prodotti con certificazione FSC hanno registrato un ampliamento dell’offerta (+9,3%), con una crescita delle vendite a valore di oltre quattro punti percentuali.
Parallelamente la maggiore sensibilità ai temi del cambiamento climatico e della deforestazione porta naturalmente i consumatori a premiare le realtà che si impegnano in percorsi di sostenibilità verificabili e riconosciuti.
Chi sono i vostri alleati?
Le maggiori organizzazioni ambientaliste (WWF, LIPU, Legambiente, ecc.) e la Grande distribuzione organizzata che offre ai propri consumatori prodotti FSC, ma anche i grandi produttori e negli ultimi anni per fortuna anche i brand minori si stanno certificando concorrendo alla diffusione del marchio.
Ha qualche raccomandazione per i soci di ènostra?
È importante scegliere prodotti con marchio FSC perché acquistando un prodotto certificato si contribuisce a valorizzare tutti gli attori della catena di produzione, risalendo fino a chi si occupa della gestione delle foreste che quindi può difendersi dalla tentazione di cederla al business agricolo che ovviamente rende di più.
Non aumentare i consumi di carta e quando si deve utilizzare un prodotto derivato dalle foreste che almeno questo sia FSC, stesso discorso vale se si deve acquistare legname o prodotti derivati. Infine, acquistate la guida “Il richiamo delle foreste. Guida a foreste, boschi e alberi in Italia” di Altreconomia e andate a visitare una delle foreste certificate!
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