Perché termina il servizio di tutela? Cosa succederà dopo l’1 luglio? Il mercato tutelato è più conveniente? Da dove arriva la sua elettricità? Quello che c’è da sapere sulla fine della maggior tutela
Entro il primo luglio 2024 circa 9 milioni di utenze dovranno abbandonare il mercato “di tutela” dell’elettricità, un servizio di fornitura di energia con condizioni economiche e contrattuali definite dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera). La fine del mercato tutelato, posticipata più volte e già prevista da diversi anni, fa parte del lungo percorso di liberalizzazione del mercato dell’energia elettrica (e del gas, il cui mercato tutelato termina invece a gennaio 2024) che dovrebbe portare tutti gli utenti sul mercato libero con condizioni di prezzo e contrattuali di concorrenza.
La liberalizzazione del mercato energetico è stata avviata con l’emanazione del decreto Bersani nel 1999, in ottemperanza alla direttiva comunitaria 96/92/CE volta alla creazione di un mercato unico dell’energia in Europa. La nascita del mercato libero ha consentito l’introduzione di nuovi fornitori – come ènostra – e la fine del monopolio energetico. Ma il processo di liberalizzazione è stato graduale e ad oggi non si è ancora completato. Infatti finora il mercato libero è coesistito con il regime di maggior tutela, con il fine di guidare il consumatore nel processo e di consentire una transizione graduale e consapevole.
Sempre allo stesso scopo, Arera ha messo a disposizione degli utenti il Portale Offerte, dove è possibile confrontare le tariffe di elettricità e gas dei diversi operatori. Per verificare invece se il proprio fornitore è appartenente al mercato libero o al servizio di maggior tutela basta consultare una propria bolletta: l’informazione è indicata sotto la dicitura “tipo di mercato”, nei dati di fornitura (vedi ad es. qui).
Il mercato tutelato è più conveniente?
Nel servizio di tutela il prezzo dell’energia è definito da Arera sulla base delle previsioni relative ai tre mesi successivi. Se nel mercato libero il prezzo viene stabilito a consuntivo, quindi sulla base di quanto già avvenuto, nel mercato tutelato è definito attraverso ipotesi di transazione sui tre mesi futuri. Trattandosi di una “previsione” di prezzo, Arera comunque apporta a consuntivo i dovuti aggiustamenti sul trimestre successivo sulla base di quanto si è verificato nel mercato elettrico nei mesi precedenti. Cosa che determina un adeguamento dei prezzi di tutela, che può comportare vantaggi o svantaggi economici a seconda dell’andamento dei mercati e del periodo di riferimento.
Nato proprio per garantire ai clienti una protezione dalle speculazioni e da eccessivi rincari, per diversi anni il servizio di tutela ha offerto tariffe più basse rispetto a quelle del mercato libero. Nella memoria pubblicata da Arera il 27 novembre scorso, si legge tuttavia che “gli effetti della crisi hanno determinato, nel 2022, per la prima volta dall’avvento della liberalizzazione, una sostanziale inversione di tendenza della convenienza fra i prezzi di tutela e i prezzi presenti sul mercato libero per i clienti domestici”. Secondo Arera nel 2022 la spesa relativa alla materia energia è aumentata in media del 161% rispetto all’anno precedente per chi è nel servizio di maggior tutela, mentre del 62% per chi è nel mercato libero.
Proprio nel momento in cui la crisi energetica ha fatto schizzare in alto il PUN, il mercato libero ha in realtà garantito ai consumatori delle tariffe migliori. Ecco perché, ha detto in un’intervista Diego Pellegrino, portavoce di ARTE (Associazione Reseller e Trader dell’Energia), “Più che ‘di maggior tutela’ andrebbe chiamato mercato ‘amministrato’ perché non è detto che il prezzo sia più conveniente rispetto al mercato libero, semplicemente è definito in maniera diversa dall’autorità”.
Il mercato tutelato è tutt’altro che green
Come mostrato nel dettaglio sul nostro sito, il mix energetico della produzione di elettricità nel servizio di tutela nel 2022 (ultimo dato disponibile, fornito dall’Acquirente Unico) è ampiamente dominato dalle fonti fossili: 62,7% da gas naturale, ben 17,8% da carbone e prodotti petroliferi 2,7%. Solo il 7,4% dell’elettricità del mercato tutelato viene da fonti rinnovabili.
La quota di fonti fossili nel servizio di maggior tutela è molto più alta anche rispetto al mix energetico nazionale, che seppure abbia ampi margini di miglioramento, nel 2022 vede le rinnovabili generare il 36,8% dell’elettricità italiana.
Da notare il fatto che la percentuale di elettricità prodotta dal carbone nel mercato tutelato (17,8% nel 2022) è aumentata del 5% rispetto all’anno precedente. Crescita, da imputare alla crisi energetica, che non è neanche stata in grado di mettere i clienti al riparo dalle impennate di prezzo, subite ancor di più rispetto ai consumatori del mercato libero.
Cosa succederà con la fine del mercato di maggior tutela?
Le circa 9 milioni di utenze che attualmente sono nel mercato di maggior tutela, se non scelgono autonomamente un fornitore sul mercato libero entro luglio 2024, verranno dirottate nel cosiddetto “servizio a tutele graduali”, un regime della durata di 36 mesi con condizioni economiche definite da Arera e differenziato sulla base delle zone geografiche.
Arera sta organizzando delle aste territoriali, i cui vincitori si aggiudicheranno i clienti “ritardatari” per i prossimi tre anni. Trascorsa la durata di questo regime transitorio, il cliente sarà obbligato a effettuare una scelta sul mercato libero.
Quali utenze potranno rimanere nel servizio di tutela?
Non tutte le utenze sono toccate dalla fine del servizio di maggior tutela. I clienti domestici vulnerabili potranno rimanervi. Si tratta di coloro che:
- si trovano in condizioni economicamente svantaggiate (ad esempio percettori di bonus)
- versano in gravi condizioni di salute tali da richiedere l’utilizzo di apparecchiature medico-terapeutiche alimentate dall’energia elettrica (oppure presso i quali sono presenti persone in tali condizioni)
- sono soggetti con disabilità ai sensi dell’articolo 3 legge 104/92
- hanno un’utenza in una struttura abitativa di emergenza a seguito di eventi calamitosi
- hanno un’utenza in un’isola minore non interconnessa
- hanno un’età superiore ai 75 anni
Come scegliere il fornitore di elettricità?
Per fornire agli utenti uno strumento utile per scegliere il fornitore sul mercato libero, Arera ha messo a disposizione il Portale Offerte, dove è possibile confrontare le tariffe dei diversi operatori. È anche possibile comparare tariffe che utilizzano esclusivamente elettricità proveniente da fonti rinnovabili.
In questa fase delicata in cui 9 milioni di utenti potrebbero effettuare una scelta sul mercato libero da qui a luglio 2024, è molto probabile che gli interessati ricevano telefonate ingannevoli e tentativi di truffa.
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