Nata con la normativa in transizione, la comunità energetica ha cominciato a generare gli incentivi per l’energia condivisa. Ma ora, con la nuova normativa, può anche allargarsi alla cabina primaria
La comunità energetica rinnovabile di Santeramo in Colle ha iniziato a generare gli incentivi per l’energia condivisa. Lo ha comunicato il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) mercoledì 20 marzo, quando ha accolto l’istanza di accesso al servizio di valorizzazione e incentivazione dell’energia elettrica condivisa.
Promossa dal Comune di Santeramo in Colle e coordinata da ènostra, la CER nasce nel giugno 2022 con l’obiettivo di combattere la povertà energetica nel quartiere: a questa finalità sono destinati quindi i ricavi derivanti dagli incentivi.
La comunità energetica è alimentata da un impianto fotovoltaico da 42 kWp installato sul tetto della scuola Gianni Rodari in via Anna Frank, realizzato dal Comune grazie a dei finanziamenti a fondo perduto.
Le traversie del progetto
Il progetto nasce con la normativa sperimentale, che permetteva la costituzione di CER composte da utenze facenti parte della stessa cabina secondaria. Ma sono stati diversi gli ostacoli che la comunità energetica di Santeramo in Colle ha dovuto superare per ottenere dal GSE l’accesso agli incentivi.
Questo per diversi motivi. Innanzitutto, perché durante la prima stagione di CER con la normativa transitoria, per sapere a che cabina secondaria fosse connessa un’utenza era necessario richiedere al GSE la verifica di appartenenza, operazione che allungava enormemente i tempi di gestazione dei progetti CER.
Inoltre, i perimetri delle cabine secondarie non sono stabili ma possono cambiare nel tempo per adattarsi alle esigenze della rete elettrica e del suo equilibrio tra prelievo e immissione di energia. Con la normativa sperimentale, che faceva riferimento a questi ristretti perimetri, il rischio era quindi che le utenze che in un determinato momento erano collegate alla medesima cabina secondaria, potessero cambiare assetto nel corso dei mesi, non risultando più idonee alla richiesta di incentivazione per una CER.
Ed è esattamente ciò che è successo a Santeramo in Colle nei mesi successivi alla costituzione della CER, quando si doveva procedere con la richiesta al GSE di incentivazione.
Al momento della costituzione del soggetto giuridico nel giugno 2022 i soci fondatori della CER erano 26: il Comune, cinque esercizi commerciali e 20 famiglie.
Nel corso dei mesi successivi i perimetri delle cabine di tensione della rete elettrica a cui fanno capo le 26 utenze sono mutati. In seguito a due verifiche di appartenenza, l’impianto da 42 kWp è risultato allacciato ad un’altra cabina secondaria e, dei 26 membri iniziali, solo sei appartenevano alla stessa e hanno potuto quindi fare richiesta degli incentivi: tre utenze domestiche, due esercizi commerciali (una cartoleria e una panetteria) e il Comune di Santeramo in Colle.
La CER cresce e si allarga
Ma la nuova normativa sulle CER di recente inaugurata, che allarga alla cabina primaria il perimetro dei nuovi progetti, adesso permetterà anche ai restanti 20 soci fondatori di ottenere l’accesso agli incentivi.
Il passo successivo per la CER di Santeramo è raccogliere nuove adesioni. Per garantire il raggiungimento dei suoi obiettivi di lotta alla povertà energetica, con l’attuale impianto da 42 kWp la comunità energetica può alimentare circa 40 utenze. Nell’accogliere i nuovi membri si darà la precedenza agli abitanti del quartiere dove è nato il progetto, vicino alla scuola dell’infanzia Gianni Rodari.
Grazie alla nuova normativa, la CER potrà anche allargarsi con nuovi impianti di energia rinnovabile allacciati alla medesima cabina primaria e quindi trasformare il progetto iniziale in una CER di seconda generazione, con la possibilità di aumentare il numero dei membri e degli impatti sociali e ambientali.
“In questa ottica di espansione, si cercherà di includere, nella CER attuale, alcuni impianti fotovoltaici già esistenti su siti comunali e finanziati con soldi pubblici. Trattasi in totale di oltre 100 kWp, che potranno alleggerire la povertà energetica di famiglie meno abbienti” ha dichiarato Vito Capozzi, presidente della CER, “Inoltre, ci sono dei privati cittadini che desiderano mettere a disposizione della CER di Santeramo in Colle alcune aree per potervi installare impianti fotovoltaici (a condizione di riuscire ad intercettare fondi pubblici finalizzati), da includere nella CER, con finalità etiche e sociali a favore della cittadinanza”.
Comments are closed.