In quest’articolo vogliamo raccontarvi della casa di paglia che i nostri soci Assunta e Ivan hanno costruito nell’Appennino Reggiano. Un’esperienza di autocostruzione all’insegna del risparmio energetico e della sostenibilità, senza rinunciare ad un comfort abitativo unico nel suo genere.
Assunta e Ivan vivevano in città, lei infermiera, lui impiegato. Forti del loro amore per la natura, nel corso degli anni, hanno maturatato il desiderio di un modello di vita più sostenibile.
Questo desiderio si è, all’inzio, concretizzato nella scelta di abbandonare la vita cittadina e andare a vivere in campagna. “Il nostro sogno – ci racconta Assunta – era di avere una casa costruita con le nostre mani, nel rispetto della natura. Ma quando abbiamo deciso di lasciare la città, ci siamo dovuti accontentare di trasferirci sì in campagna, ma in una casa qualunque”.
A questo primo passo, sono poi susseguiti tutti gli altri che hanno portato i nostri soci a costruire la loro casa ai piedi del Castello di Canossa, in provincia di Reggio Emilia. Una casa molto speciale, perchè autocostruita solo ed esclusivamente con materiali locali: paglia, terra e legno.
Due piani di risparmio energetico e sostenibilità a costi limitati
La casa è costituita da due livelli: a piano terra c’è la zona indipendente dove viviono Ivan e Assunta, mentre al primo piano si sviluppa la parte del Bed & Brekfast costituita da due stanze, un bagno e una grande sala con angolo cucina ad uso comune.
La struttura è interamente autocostruita con materiali naturali, arredata con manufatti realizzati dai proprietari o riadattati e riciclati; senza utilizzare prodotti chimici, ma trattando i materiali con cere e oli naturali. “Per la struttura portante – ci racconta Ivan – abbiamo utilizzato il legno. Mentre, per realizzare le pareti esterne abbiamo utilizzato balle di paglia come se fossero dei mattoni giganti. In realtà, avremmo voluto realizzare la casa interamente con balle di paglia, senza la struttura portante in legno, ma ciò non è consentito dalla legge italiana”.
Le balle della casa di Canossa sono state rivestite con la terra cruda, un’ottima soluzione per aumentare la traspirazione delle pareti e tenere lontano il problema dell’insorgere di muffe nelle zone più umide della casa, come bagno e cucina. L’intonaco in terra cruda e lo spessore delle balle (45 centimetri circa) funziona sia da isolamento acustico che termico, donando un comfort unico nel suo genere.
Tutto a un costo assolutamente accessibile: “abbiamo voluto costruire una casa di paglia anche per contenere i costi di costruzione. Nel caso di un’abitazione come la nostra, i costi per costruirla sono molto più bassi rispetto a un edificio convenzionale. Inoltre, il vantaggio economico si ha anche nel tempo grazie ai bassissimi costi per riscaldare e raffrescare gli ambienti. Noi risparmiamo circa il 75% dei costi energetici rispetto a quel che si spenderebbe per una casa in muratura, perché basta una piccola stufa per l’inverno e qualche accorgimento d’estate”.
Dall’autocostruzione all’autoproduzione di energia
La sostenibilità ambientale e il risparmio energetico non potevano che accompagnarsi con l’autoproduzione di energia, rigorosamente da fonte rinnovabile.
Assunta e Ivan hanno, infatti, scelto di usufruire dei Servizi energetici di ènostra per installare il loro impianto fotovoltaico da 2,7 kWp (kilowatt di potenza di picco).
Integrato sul tetto di coppi e connesso alla rete (ma con la predisposizione per diventare un impianto off-grid tramite l’installazione di un sistema di accumulo), l’impianto è stato realizzato da Ecorisoluzioni, azienda partner di ènostra.
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