Grido di allarme da parte delle principali riviste medico-scientifiche mondiali sui rischi per la salute derivanti dai cambiamenti climatici e dalla perdita di biodiversità.
Oltre 220 tra le più importanti riviste mediche, infermieristiche e di salute pubblica di tutto il mondo, hanno pubblicato contemporaneamente l’editoriale “Call for emergency action to limit global temperature increases, restore biodiversity, and protect health”, coordinato dalla UK Health Alliance on Climate Change, per invitare i leader mondiali a intraprendere azioni concrete per limitare i cambiamenti climatici, ripristinare la biodiversità e proteggere la salute.
Come riportato dall’editoriale, la nostra salute è già oggi compromessa dall’aumento della temperatura globale e dalla distruzione della biodiversità. Con il trend attuale, anche contenendo il limite di crescita della temperatura entro l’1,5 °C, emergeranno danni alla salute che in un prossimo futuro sarà impossibile invertire. Non si può più aspettare. Secondo quanto sottoscrivono le testate, nei confronti dei cambiamenti climatici dovrebbe essere messa in campo una reazione simile a quanto fatto a livello mondiale contro il Covid-19. Contro la pandemia sono stati infatti messi in campo finanziamenti senza precedenti, e la crisi ambientale richiede una risposta simile. Investimenti che, secondo gli autori, produrranno enormi risultati positivi, sanitari ed economici.
Come riportato in maniera chiara nell’editoriale, le temperature più elevate hanno già causato un aumento della disidratazione e della perdita delle funzionalità renali, una crescita dei tumori maligni dermatologici, delle infezioni tropicali, di alcune complicazioni della gravidanza, delle allergie e della mortalità cardiovascolare e polmonare, in particolare a danno dei soggetti più deboli e vulnerabili – anziani e bambini – e delle comunità e Nazioni più povere.
Su quest’ultimo aspetto l’editoriale è molto chiaro: i Paesi che hanno provocato in modo sproporzionato la crisi ambientale in atto devono fare di più per sostenere i Paesi a basso e medio reddito per costruire società più pulite e più sane.
L’allarme lanciato dalle riviste vuole spronare i Governi a individuare, oltre che a parole, le azioni concrete da realizzarsi in tempi brevi per introdurre tecnologie più pulite in grado di trasformare la società.
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