Un’indagine europea svela la percezione dei cittadini europei e le azioni da fare per combattere i cambiamenti climatici.
La Banca europea per gli investimenti (Bei) ha condotto, in partenariato con la società di ricerca di mercato BVA, nell’autunno dello scorso anno un’indagine in 30 Paesi europei per valutare come i cittadini percepiscono i cambiamenti climatici e quali siano le azioni necessarie per mitigarli.
I risultati sono interessanti e a volte inaspettati.
I pareri degli europei sono difformi riguardo alle azioni di contrasto alla crisi climatica: i cittadini dell’Europa continentale e meridionale ritengono che la via maestra sia perseguire cambiamenti radicali di comportamento, mentre i cittadini dei paesi nordici conta di più l’innovazione tecnologica (40% in Svezia, 38% in Finlandia e 36% in Danimarca).
Nel nostro Paese il 41% della popolazione ritiene che sia indispensabile modificare profondamente i comportamenti individuali per riuscire a vincere la battaglia contro i cambiamenti climatici, il 25% ritiene che debbano essere sviluppate nuove tecnologie, il 22% che ci sia bisogno di maggiori investimenti in progetti rispettosi del clima, e solo il 12% ritiene che per fermare le modifiche al clima sia necessaria una nuova regolamentazione pubblica.
L’83% degli italiani, in ogni caso, pone l’accento sul fatto che le azioni in campo climatico debbano tener conto dei divari di reddito e delle disuguaglianze sociali.
Una risposta che fa ci fa riflettere sulla reale consapevolezza dei nostri concittadini sui mutamenti del clima riguarda le motivazioni per cui l’Italia dovrebbe ridurre il consumo di combustibili fossili: il 45% afferma che il motivo principale per ridurre i fossili sia dovuto al fatto che le riserve mondiali sono in via di esaurimento o che ciò renderebbe più indipendente l’Italia dalle risorse di altri paesi, a cui segue con il 29% la necessità di ridurre l’inquinamento, soprattutto nelle città, mentre solamente il 23% dei nostri connazionali ritiene che una riduzione delle fossili possa essere un contributo importante per la soluzione del problema dei cambiamenti climatici.
Di segno opposto, e apparentemente in contraddizione con le risposte precedenti, è l’atteggiamento nei confronti dei trasporti: gli italiani ritengono che le modifiche nel settore dei trasporti debbano essere prioritarie nella lotta ai cambiamenti climatici (43%), e attribuiscono a questo settore maggiore rilevanza rispetto ad altri cittadini europei (38%). Quasi la metà degli italiani si dichiara favorevole al maggior potenziamento dei trasporti pubblici (47%) e il 49% vede di buon grado le auto elettriche sovvenzionate.
Questi dati evidenziano che se si tratta di trasporto, il tema è immediatamente riconducibile all’aumento della CO2 dovuta alle emissioni degli autoveicoli, ma se parliamo più in generale, si evidenzia come i combustibili fossili non siano ancora percepiti i principali responsabili dei cambiamenti climatici.
La strada per una corretta educazione è ancora lunga…
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