Secondo gli studi più recenti, in Italia il 12% della popolazione si trova in condizioni di difficoltà nel far fronte alla spesa energetica. Il 10% non riesce a pagare le bollette energetiche (in alcune regioni si arriva al 35%), il 14% sostiene di non essere in grado di mantenere una temperatura adeguata in inverno, mentre oltre il 50% non riesce a raffrescare adeguatamente la casa in estate. Il fenomeno della povertà energetica è in crescita – si stima che nel prossimo futuro il problema arriverà ad investire il 30% degli italiani – ed è necessario adottare politiche adeguate per contrastarlo. Ma come fare? Il Comune di Porto Torres, in provincia di Sassari, ha scelto un modo assai particolare ma molto efficace: installare un impianto fotovoltaico sul tetto di casa delle famiglie più bisognose.
Per farlo, l’amministrazione comunale ha creato un fondo rotativo di 250.000 euro per il 2017, a cui si aggiungerà la stessa cifra quest’anno. Tali risorse sono utilizzate per acquistare impianti fotovoltaici da dare in comodato d’uso a famiglie in difficoltà economica, per una durata massima di 25 anni e con possibilità di riscatto. Il 50% del fondo è destinato a impianti condominiali e l’altra metà a impianti individuali.
Le famiglie potranno consumare gratuitamente l’elettricità prodotta dagli impianti, mentre il surplus verrà ceduto alla rete elettrica nazionale. I ricavi della vendita saranno utilizzati per reintegrare il fondo rotativo e coinvolgere, così, altre famiglie.
“In questi giorni – ha dichiarato Sindaco Sean Wheeler in un convegno tenuto a Roma il 10 luglio scorso e dedicato all’iniziativa– si stanno concludendo le operazioni di installazione dei pannelli fotovoltaici. In pochi mesi ne sono stati montati 51 e proprio nei giorni scorsi i primi impianti hanno iniziato a produrre energia”.
Una buona notizia per le famiglie selezionate nel primo bando, che si stima protranno risparmiare mediamente tra i 150 e i 200 euro all’anno.
È stato, inoltre, stimato che alla fine dei 25 anni saranno circa 400 le famiglie che avranno usufruito del fondo.
«La nostra iniziativa ha un alto valore sociale e ambientale – spiega ancora il Sindaco – Abbiamo voluto stimolare la riconversione energetica del territorio, introducendo il concetto di condivisione delle risorse; questo è un aspetto fondamentale che non va mai scordato. Abbiamo voluto dare la possibilità alle famiglie di avere un risparmio in bolletta: ma è grazie alla loro adesione e alla disponibilità a utilizzare il loro tetto che altri cittadini potranno beneficiare in futuro di un pannello fotovoltaico, che sarà acquistato proprio grazie ai primi cittadini beneficiari. Stiamo provando, in pratica, a innescare un circolo virtuoso che scardina il classico metodo di aiuto sociale, promuovendo l’utilizzo di energia green».
“Se con la medesima tempestività – ha aggiunto G.B. Zorzoli, Presidente del Coordinamento FREE – tutti i comuni italiani avessero attuato un’analoga iniziativa per un numero di famiglie proporzionale ai loro abitanti, in un anno ne avrebbero beneficiato poco meno di 400.000 persone; cifra da confrontare con i dati sulla povertà energetica in Italia, che coinvolge circa cinque milioni di individui“.
Insomma, un esperimento di successo che potrebbe, secondo Zorzoli, essere di esempio per l’adozione di un analogo strumento da estendere a tutti i cittadini (e non solo a quelli bisognosi) a livello nazionale, “favorendo, così, l’installazione di impianti fotovoltaici, naturalmente con regole e vincoli che non lo configurino come aiuto di stato”.
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