Rilanciare l’occupazione e l’economia italiane si può! Come? Adottando misure e politiche basate su cinque punti strategici della Green Economy.
“L’economia dell’Italia in questo 2019 – si legge nello studio pubblicato dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile – continua a essere in una condizione critica. L’Istat ha certificato che l’Italia dalla fine del 2018 è di nuovo in recessione e alla fine di febbraio di quest’anno ha segnalato anche un calo della fiducia dei consumatori, con il valore più basso da 18 mesi, e delle imprese, il più basso dal febbraio 2015 … Il tasso di disoccupazione a gennaio è rimasto stabilmente alto al 10,5% e tra i giovani è aumentato di 0,3 punti percentuali rispetto a dicembre 2018, arrivando al 33%”.
Ma per dare un nuovo slancio all’economia italiana un modo c’è: affrontare, con misure adeguate, alcune delle problematiche ambientali con cui ci confrontiamo quotidianamente: riscaldamento globale, inquinamento, spreco di energia, smaltimento dei rifiuti, ecc.
Nello studio, dal titolo “Rilanciare l’economia e l’occupazione in Italia per cinque punti strategici della green economy”, la Fondazione, in collaborazione con gli economisti di Cles Srl, ha calcolato che con la Green Economy si potrebbero attivare circa 190 miliardi di investimenti – con 682 miliardi di aumento della produzione e 242 mld di valore aggiunto -, creando circa 800mila nuovi posti di lavoro al 2025.
I cinque obiettivi chiave al 2025
Secondo lo studio, cinque sono gli obiettivi da raggiungere nel periodo 2020-2025, per il rilancio dell’economia in chiave green.
Si tratta di obiettivi fra loro connessi. Lo sviluppo delle rinnovabili e della riduzione dei consumi di energia, per esempio, è centrale per le politiche di mitigazione climatica alle quali contribuiscono anche l’economia circolare e la mobilità sostenibile. Il cambiamento di modello economico verso l’economia circolare, per fare un altro esempio, ha molto a che vedere anche con la rigenerazione urbana, col risparmio di energia e di risorse naturali, nonché con la rinnovabilità dell’energia oltre che con quella dei materiali, insieme al loro riuso e riciclo.
“Lo studio – sottolinea Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo sviluppo Sostenibile – documenta come sia arretrato il pregiudizio che porta a ritenere che ogni misura ambientale sia solo un costo economico e come, invece, servano misure ambientali efficaci per prevenire e ridurre costi crescenti generati dalla crisi climatica, da un modello lineare di economia, da città inquinate e congestionate. E come queste misure possono essere oggi anche una formidabile leva di nuovo sviluppo sostenibile e di nuova occupazione”.
Leggi il rapporto QUI.
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