Le vittime climatiche, la fine della soglia dei 2°C e molto altro
;Rassegna stampa settimanale del giusto clima: i dati di GermanWatch, lo studio di James Hansen, la scadenza degli NDCs e molto altro

Rassegna stampa settimanale de “Il giusto clima” del 12 febbraio
Il 12 febbraio German Watch ha pubblicato dei dati impressionanti: negli ultimi 30 anni sono morte 800 mila persone nel mondo a causa di oltre 9.400 eventi meteorologici estremi. I danni sono 4200 miliardi di dollari, quasi una volta e mezza il debito pubblico italiano. I paesi più colpiti da alluvioni, tempeste e ondate di calore dal 1993 ad oggi sono Dominica, Cina e Honduras. Al quinto posto c’è l’Italia, soprattutto a causa delle ondate di calore sperimentate negli ultimi due decenni. Tra le conseguenze, anche la riduzione della produttività agricola, danni alle infrastrutture e aumento della pressione su servizi sanitari e reti energetiche. Anche le forti inondazioni in Italia, soprattutto lungo il fiume Po, come quelle del 1994 e del 2000 in Piemonte, hanno causato vaste distruzioni. Complessivamente, l’Italia ha subito perdite economiche per circa 60 miliardi di dollari e più di 38.000 vittime.
Abbiamo fallito anche sulla soglia dei 2°C?
James Hansen è il celebre climatologo che nel 1988 dichiarò in una audizione al Congresso USA che il clima aveva iniziato a cambiare. Hansen, che è anche uno dei più pessimisti, ha finalizzato con il suo team di ricerca uno studio che dimostrerebbe come ormai il tetto dei 2°C sarà superato. Molti altri climatologi sono intervenuti dicendo che i loro modelli non confermano questa tesi. Ormai però cresce invece il consenso attorno all’ipotesi del fallimento della soglia di 1,5°C. L’anno scorso a livello globale abbiamo in effetti superato questa soglia, anche se per poter dire che siamo stabilmente al di sopra servirà almeno un decennio consecutivo. In ogni modo, anche se dovessimo superare il grado e mezzo o i 2 gradi non significa che non abbia senso ridurre le emissioni. Ogni decimo di grado in più o in meno fa differenza, tanta differenza, per decine o centinaia di milioni di persone in tutto il mondo.
Domenica avremmo dovuto consegnare gli NDCs
I Nationally Determined Contributions (NDCs), gli obiettivi nazionali di riduzione delle emissioni previsti dall’Accordo di Parigi, sono definiti volontariamente da ogni paese. A partire dal 2015, anno dell’Accordo di Parigi, ogni cinque anni gli obiettivi devono essere aggiornati. La scadenza del 2025 era fissata domenica 10 febbraio, nove mesi prima della COP30 che si svolgerà in Brasile: solo 13 paesi su 195 hanno rispettato la scadenza. Paradossalmente tra i pochi ad aver consegnato gli NDCs ci sono gli USA, che avevano elaborato il documento durante l’amministrazione Biden e che molto probabilmente con l’attuale governo non daranno seguito a quei propositi.
La Corte dei Conti francese ha espresso dubbi sul nucleare
Il governo francese sembra interessato al rilancio della tecnologia e del suo campione nazionale, EDF, che costruisce nuovi reattori in diversi paesi del mondo. Ma la Corte dei Conti francese ha rilevato che “I reattori EPR (ad acqua pressurizzata) operativi in Cina e Finlandia hanno subito molteplici malfunzionamenti tecnici negli ultimi anni, con significativi impatti finanziari e conseguenze dannose per la credibilità del programma”.
Il reattore entrato recentemente in funzione con 12 anni di ritardo in Francia a Flamanville doveva costare inizialmente 3 miliardi e mezzo, invece la Corte dei Conti ha stimato una spesa finale di 23,7 miliardi. Per questo ha raccomandato di sospendere una decisione di investimento finale sul nuovo programma EPR2 fino a quando non sarà garantito il finanziamento. Queste precauzioni mirano a prevenire sforamenti di costo simili a quelli osservati nel progetto EPR di Olkiluoto di EDF in Finlandia, nell’impianto di Hinkley Point nel Regno Unito e nell’impianto di Flamanville 3 in Francia.
Notizie flash
- Data Center. Secondo un team di ricerca della Duke University, regolando l’afflusso di energia in modo che nei momenti di massima richiesta possano essere spenti, si possono soddisfare i bisogni con molte meno centrali e molti meno cavi di trasmissione.
- La Cina ha raggiunto gli obiettivi del piano quinquennale 2021-2025 per le rinnovabili ma non per l’efficienza energetica e per la riduzione delle emissioni.
- Secondo Elettricità Futura l’anno scorso l’Italia ha installato 7,5 GW, il 30% in più rispetto al 2023, ma dobbiamo salire a 9,5 GW ogni anno per raggiungere gli obiettivi al 2030.
- Il 19 febbraio, la Commissione Europea annuncerà una nuova “visione” per l’agricoltura e l’alimentazione europea. Per preparare questo documento è stata organizzata una consultazione con il settore agroalimentare, la società civile, le comunità rurali e il mondo accademico, durante la quale si è raggiunto un accordo condiviso. La strategia potrebbe porre fine a anni di stallo politico e proteste degli agricoltori: staremo a vedere quali logiche prevarranno.