Energia pulita, sicura e sostenibile per tutti gli europei: ora tocca a noi!

Novità da ènostra   
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24 Giugno 2019
L’Europa si è dotata di un nuovo quadro normativo per il sostegno a energia rinnovabile, efficienza energetica, autoconsumo e comunità energetiche. In attesa che l’Italia recepisca le nuove norme, qualcosa si può già cominciare a fare ed ènostra è pronta ad agire fin da subito

Il “Pacchetto energia pulita per tutti gli europei“, presentato dalla Commissione europea nel 2016, è finalmente diventato realtà.

Dop oun iter legislativo durato poco più di due anni, sono stati pubblicati 8 provvedimenti, tra direttive e regolamenti. Ora toccherà ai singoli Stati membri recepirli nella loro legislazione nazionale.

Ma prima di capire cosa si può fare fin da subito, riassumiamo in breve le novità più significative che queste nuove norme introducono nel settore dell’energia sostenibile.

Nuovi obiettivi per rinnovabili ed efficienza

Per quanto riguarda la promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, la direttiva 2018/2001/UE (anche nota come RED II) stabilisce un obiettivo vincolante a livello europeo del 32% al 2030, con la possibilità di una revisione al rialzo nel 2023.
Rispetto alla promozione dell’efficienza energetica, la direttiva 2018/844/Ue stabilisce, invece, un obiettivo di risparmio energetico del 32,5% al 2030 prevedendo, anche in questo caso, la possibilità di una revisione al rialzo nel 2023.

Autoconsumo, comunità energetiche e clienti attivi

Rispetto all’autoconsumo, la nuova direttiva rinnovabili ha introdotto due principi molto innovativi: l’autoconsumo collettivo e le nuove modalità nell’applicazione degli oneri di rete e di sistema, che dovranno rispecchiare il costo reale per l’utilizzo della rete stessa.
La totale esenzione degli oneri di rete e di sistema è prevista, invece, per l’autoconsumo di impianti di piccola taglia e cioè quelli con potenza uguale o inferiore a 30 kW non incentivati.

Per quanto riguarda, invece, le comunità energetiche, sempre la direttiva rinnovabili sancisce il diritto dei cittadini di condividere, produrre, consumare, immagazzinare e vendere energia rinnovabile, anche tramite accordi di compravendita.

L’energia prodotta dagli impianti della comunità energetica potrà essere condivisa con i membri della comunità stessa. La condivisione potrà essere fatta anche utilizzando la rete pubblica, i cui oneri saranno dovuti sulla base di una analisi costi-benefici.

Inoltre, è stata fatta una distinzione tra:

  •  le comunità di energia rinnovabile che hanno vincoli di contiguità fra produzione e consumo (l’impianto e chi consuma l’energia prodotta dal quell’impianto devono essere nello stesso luogo) e che possono essere alimentate solo da fonti di energia rinnovabile,
  • e le comunità di energia rinnovabile che, invece, non hanno vincoli di localizzazione degli impianti (produttore e consumatore possono essere anche il nuogi diversi) e possono essere alimentate anche da fonti non rinnovabili.

La direttiva di riforma del mercato elettrico (2019/944/Ue) stabilisce, inoltre, precise regole per la partecipazione e la formazione delle comunità energetiche e trasforma i cittadini da semplici clienti di una fornitura elettrica in “active consumers”, in “consumatori attivi”, cioè soggetti che consumano e vendono energia.

ènostra e l’attivazione delle comunità energetiche locali

Tra gli obiettivi che la cooperativa si è posta per il triennio 2019-2021 rientrano anche le comunità energetiche.  ènostra intende realizzare 5 progetti per la creazione di comunità energetiche rinnovabili, favorendo, con attività di advocacy e di sperimentazione, il recepimento delle nuove nuove direttive sulle rinnovabili e il mercato elettrico; anche attraverso la creazione di cooperative di comunità di II livello.
“Vogliamo creare – ci spiega l’Avvocato Emilio Sani, neo-consigliere di ènostra  – una effettiva condivisione dell’energia. Impianti alimentati da fonte rinnovabile saranno nella disponibilità di gruppi di cittadini che abitano nelle vicinanze di tali impianti e che potranno scomputare dalla loro fornitura di energia o comunque avere a condizioni di favore l’energia che consumeranno nelle ore in cui l’impianto produce”.

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