Clean Industrial Deal, ultraprofitti di chi inquina e molto altro
;Dalla rassegna stampa settimanale de Il Giusto Clima: le aziende inquinanti europee non stanno investendo nella transizione, i benefici economici del pedaggio a NY e molto altro
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Il 26 febbraio la Commissione europea ha presentato il Clean Industrial Deal, un piano per fornire agli Stati membri gli strumenti per un’industria verde in Europa. Finora, come sottolinea un rapporto di Friends of the Earth, le principali aziende inquinanti europee non si sono dedicate molto alla loro transizione energetica: tre quarti dei loro profitti, pari a 2.100 miliardi di dollari dal 2010, sono stati distribuiti agli azionisti, invece che ad investimenti in energia pulita.
Tra il 2010 e il 2023, Shell ha distribuito il 97% dei suoi profitti agli investitori, TotalEnergies l’86%, mentre BP, Eni e Glencore hanno addirittura versato più di quanto guadagnato. Dopo l’Accordo di Parigi del 2015, il trend si è accentuato, con 1.100 miliardi di dollari di utili finiti agli azionisti su 1.400 totali. Nel frattempo, il tasso di investimenti aziendali è calato dal 18,4% nel 2010 al 14,9% nel 2023. Questo contraddice quello che spesso ci sentiamo dire, cioè che le imprese europee sarebbero frenate dalla mancanza di accesso ai capitali per la decarbonizzazione.
Potremmo respirare meglio, subito
L’UE potrebbe raggiungere gli obiettivi di qualità dell’aria entro il 2030 senza proroghe, garantendo benefici per salute, ambiente e clima. Lo dice un rapporto della società di consulenza Ricardo. Ridurre l’inquinamento atmosferico porta anche a un taglio significativo delle emissioni di CO₂ e metano. Le misure chiave sono energie rinnovabili, efficienza energetica e migliori pratiche agricole, che se fossero implementate per tempo porterebbero a una riduzione del 32,5% delle emissioni di CO₂ e del 23,9% di metano. Insomma, combattere l’inquinamento significa anche affrontare la crisi climatica. Ora tocca ai governi agire.
La guerra in Ucraina danneggia anche il clima
Un paper ha calcolato l’impronta di carbonio dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, a tre anni dall’inizio del conflitto. Dal febbraio 2022 le emissioni totali causate dalla guerra hanno raggiunto i 230 MtCO₂e, equivalenti alle emissioni annuali di Austria, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia messe insieme. Quindi l’impatto della guerra è importante, perché si aggiunge agli altri, ma non è il più importante in Europa. Solo in Italia negli ultimi 3 anni abbiamo emesso 5 volte quello che è valutato come l’impatto dell’invasione dell’Ucraina.
Il pedaggio a New York avrà vita breve?
Di recente a New York era stato introdotto un pedaggio di 9 dollari per l’ingresso in auto a Manhattan allo scopo di ridurre l’inquinamento e le emissioni, ma Trump vorrebbe eliminarlo. Nel primo mese ha generato 48,6 milioni di dollari, in linea con le previsioni pari a 500 milioni all’anno. Ha ridotto il traffico del 10%, con 2,6 milioni di veicoli in meno nell’area tra il 5 gennaio e il 17 febbraio, portando a una maggiore fluidità della circolazione a Manhattan.
Trump sta cercando di bloccare il programma attraverso il Dipartimento dei Trasporti che vuole revocare l’autorizzazione, ma la Metropolitan Transportation Authority ha presentato una causa legale per impedirlo. La governatrice Kathy Hochul ha difeso il pedaggio, sottolineando i benefici per la mobilità urbana. A gennaio, inoltre, i pedaggi da ponti e tunnel sono calati dello 0,8% per via del minore passaggio di auto, ma in compenso l’uso dei trasporti pubblici è aumentato, generando 11 milioni di dollari in più dai biglietti.
Due flash su Trump
- Trump, che ha imposto i dazi alle importazioni dal Canada, vorrebbe dare il via libera al progetto per l’oleodotto Keystone XL che dovrebbe servire a portare il petrolio canadese negli USA e che era stato bloccato da Biden. Ma l’azienda che lo aveva progettato oggi non sembra intenzionata a realizzarlo.
- I servizi segreti polacchi hanno pubblicato un rapporto che dimostrerebbe che le fake news sul clima e le diffamazioni agli scienziati attivi sul tema erano orchestrate dalla Russia.