
Progetti
CER
Progetti
CER
I progetti seguiti dal Team CER di ènostra
Negli ultimi anni, il Team CER di ènostra ha collaborato fianco a fianco con una vasta gamma di soggetti, tra cui amministrazioni locali, reti di cittadini, imprese ed enti del terzo settore, per l’attivazione e lo sviluppo di comunità energetiche su tutto il territorio nazionale.Le esperienze descritte di seguito sono state sviluppate sia nell’ambito della normativa di transizione (art. 42 bis della Legge n. 8 del 28 febbraio 2020) che in quello della regolamentazione definitiva (D.Lgs 199/2021).
La mappatura dei progetti supportati
dal Team CER di ènostra
contribuendo alla transizione energetica dal basso in tutta Italia:
CER promosse da
amministrazioni locali
CER promosse da
associazione e cittadini
Autoconsumo
collettivo
Cer promosse
da cittadini
Alcuni progetti significativi supportati dal Team CER di ènostra
La CER eolica
del Castiglione (Gubbio).
Nata nel luglio 2024, la CER di Gubbio-Castiglione è la prima comunità energetica eolica d’Italia. È alimentata dalla turbina collettiva del Castiglione (999 kW), realizzata da ènostra nell’omonima località nel Comune di Gubbio. Il progetto ha preso il nome di “CERqua” – in dialetto umbro significa “quercia” – a simboleggiare il radicamento al territorio. Nata come associazione senza scopo di lucro, CERqua ha l’obiettivo di promuovere la produzione locale di energia rinnovabile per generare un beneficio economico da restituire ai membri e alla collettività.
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La turbina eolica
L’impianto eolico collettivo del Castiglione ha una produzione di attesa di 2,3 GWh annui e fornisce elettricità a circa 900 famiglie, evitando l’emissione di oltre 1.000 tonnellate di CO2 all’anno. La turbina è alta 69 metri, le tre pale sono lunghe 29 metri. Situata in un sito già antropizzato, caratterizzato dalla presenza di antenne per le telecomunicazioni, è stata realizzata rispettando i criteri Anev-Greenpeace-Legambiente per la tutela dell’avifauna.
Un progetto collettivo
La turbina del Castiglione è stata finanziata dalle socie e dai soci di ènostra, attraverso il Fondo Produzione della cooperativa per la realizzazione di nuovi impianti collettivi. Si tratta dell’impianto eolico collettivo più grande d’Italia, che fin da subito ènostra ha progettato con l’intento di metterlo a disposizione di una CER per generare benefici sul territorio.
La CER CO.E.SOL.
La Comunità Energetica Rinnovabile e Solidale CO.E.SOL è alimentata dall’impianto fotovoltaico collettivo da 152 kWp, realizzato grazie al capitale di socie e soci di ènostra sul tetto del capannone della cooperativa Di Mano in Mano a Cambiago (MI). L’idea della CER nasce dall’incontro tra ènostra, Di Mano in Mano e la Comunità del Castellazzo. I membri fondatori sono 13: 10 famiglie, Di Mano in Mano, la Comunità del Castellazzo e l’APS Cascina Castellazzo. Per massimizzare gli incentivi all’energia condivisa la CER può ambire a raggiungere 150 membri.
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L’iniziativa in pillole
La CER CO.E.SOL nasce dalla partnership tra ènostra e Di Mano in Mano, grazie alla quale il tetto del capannone è stato messo a disposizione per installare l’impianto fotovoltaico collettivo e l’energia dell’impianto è stata messa al servizio della nuova CER. Gli incentivi che verranno generati dall’energia condivisa saranno utilizzati per ridurre le spese energetiche dei membri e per finanziare progetti sociali e ambientali a beneficio del territorio, individuati dalla CER stessa.
Cooperazione tra cooperative
Di Mano in Mano è una cooperativa di lavoro che dal 1999 si occupa di vendita di arredi di antiquariato, modernariato e design, arte, abbigliamento vintage e second-hand e libri, con l’obiettivo di dare nuova vita alle cose del passato e ridurre, attraverso il lavoro, le fragilità sociali. Tra i membri fondatori della CER CO.E.SOL c’è anche la Comunità di Castellazzo, di Mondo Comunità e Famiglia, nata sullo stile di quella di Villapizzone con obiettivi di promozione sociale.
La CER di
Villanovaforru (SU).
Situata tra le suggestive colline della Bassa Marmilla nel Sud Sardegna, la CER di Villanovaforru (600 abitanti) insieme a quella vicina di Ussaramanna è uno dei primi progetti CER nati in Italia, sulla spinta dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Maurizio Onnis. Costituita il 13 luglio 2021 con la normativa di transizione, la comunità è alimentata da un impianto da 44,3 kWp sulla palestra della scuola media di Via Argiolas. I soci fondatori e le socie fondatrici sono 34, tra utenze domestiche ed esercizi commerciali.
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L’iniziativa in pillole
La CER è nata nella forma di Ente del Terzo Settore (ETS) come associazione non riconosciuta, con l’obiettivo di ridurre le spese energetiche e combattere la povertà energetica. Selezionata dal progetto europeo LIFE LOOP insieme a quella di Ussaramanna, ha ottenuto dei finanziamenti per l’installazione, presso le abitazioni dei membri della CER, di smart meters: dei dispositivi di monitoraggio dei consumi energetici tesi al risparmio e alla massimizzazione degli incentivi.
I benefici della CER
La CER di Villanovaforru è una delle prime in Italia ad aver iniziato a ricevere gli incentivi del GSE, a settembre 2023. Ogni membro della CER riceve una quota proporzionale al proprio contributo alla generazione dell’incentivo sull’energia condivisa. Il regolamento della CER prevede che una parte dei ricavi sia destinata a sostenere progetti sociali e culturali, tramutandosi così in uno strumento per rispondere alle esigenze della comunità locale.
L’iniziativa in pillole
Benefici ambientali, sociali ed economici
La CER di
Ussaramanna.
Tra gli ulivi secolari e la rigogliosa macchia mediterranea sorge Ussaramanna (500 abitanti), paese del Sud della Sardegna dove è nata, quasi in contemporanea a quella della vicina Villanovaforru, una delle prime CER d’Italia. Anche qui l’amministrazione comunale, col sindaco Marco Sideri, ha scommesso sulla CER quale strumento di lotta alla povertà energetica e ha realizzato due impianti fotovoltaici: uno da 11 kWp sul tetto del Municipio, e uno da 60 kWp sulla copertura del Centro di Aggregazione Sociale. È stata costituita il 14 luglio 2021 con 61 soci fondatori e socie fondatrici.
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L’iniziativa in pillole
Nata nella forma di Ente del Terzo Settore (ETS) come associazione non riconosciuta, la CER di Ussaramanna, insieme alla vicina Villanovaforru, è stata selezionata dal progetto europeo LIFE LOOP, i cui fondi sono serviti ad installare dispositivi di monitoraggio energetico allo scopo di ottimizzare i consumi, generare un risparmio e massimizzare gli incentivi. Il progetto ha finanziato anche attività di formazione sulle CER tese ad accrescere le competenze dei membri della CER e stimolare una loro autogestione.
I benefici della CER
Nata con la normativa di transizione, la CER di Ussaramanna ha stabilito un criterio proporzionale di ripartizione degli incentivi: il vantaggio economico di ciascun membro è direttamente proporzionale al suo standard di consumo, logica che mira a favorire le famiglie meno abbienti. Sul Comune ricadono anche gli oneri della manutenzione ordinaria degli impianti e i benefici annui attesi per i membri della CER sono di circa 188 euro ogni MWh di energia condivisa.
L’iniziativa in pillole
Benefici ambientali, sociali ed economici
La CER di
Santeremo in Colle.
La CER di Santeramo in Colle (25 mila abitanti in provincia di Bari) nasce grazie alla forte spinta del socio attivo di ènostra Vincenzo Sansonetti, che ha messo in contatto l’amministrazione comunale con la cooperativa. Il Comune aveva infatti deciso di installare un impianto fotovoltaico da 42 kWp sul tetto di una scuola con un finanziamento a fondo perduto: condizione ottimale per la nascita di una CER. Nel giugno 2022 viene costituita come ETS, con 26 membri fondatori, tra cui 20 nuclei familiari, una cartolibreria, una pescheria e un panificio.
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La prima CER 'urbana' di ènostra
Durante la prima stagione progetti con la normativa di transizione, la CER di Santeramo in Colle ha rappresentato per ènostra un banco di prova importante per sperimentare il modello in una città popolosa. Fino ad allora infatti (la CER nasce nel giugno 2022), la maggior parte dei progetti CER era nata in piccoli paesi di qualche centinaio di abitanti. La CER di Santeramo in Colle ha per la prima volta posto ènostra di fronte alle sfide di un contesto più urbanizzato, una popolazione numerosa ed eterogenea e quindi di una comunità da formare.
I benefici della CER
Con la firma del regolamento i membri hanno stabilito che l’obiettivo della CER è il risparmio e la lotta alla povertà energetica. L’impianto fotovoltaico è in grado di soddisfare il fabbisogno di circa 40 famiglie: la CER accoglierà nuovi membri fino al raggiungimento di questa soglia, dando la precedenza alle famiglie residenti nelle case popolari circostanti.
La CER
dell'Esquilino.
Nel primo Municipio di Roma Capitale è nata a marzo 2025 la CERS dell’Esquilino, membro attivo della rete del Coordinamento CERS Roma e Lazio. ènostra ha supportato il progetto lavorando allo studio di fattibilità, che prevede l’installazione di due impianti fotovoltaici su tetto per un totale di 50 kWp. Raggiungendo 60-70 membri consumatori, la CERS può ambire a generare oltre 10 mila euro di incentivi annui da destinare a progettualità sociali a beneficio del quartiere individuate dal Polo Civico Esquilino che ha promosso la CERS.
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Il Polo Civico Esquilino Poléis
Quartiere multietnico per eccellenza, il rione dell’Esquilino presentava un tessuto sociale già molto dinamico e ricco di iniziative, in particolare grazie al Polo Civico Esquilino Poléis, che ha dato l’impulso per la costituzione della CERS. Il polo riunisce più di 35 organizzazioni che propongono servizi per la cittadinanza con l’obiettivo di promuovere un modello di convivenza sostenibile e solidale, servizi a cui la CERS destinerà i suoi incentivi.
Gli impianti fotovoltaici
Come esito dello studio di fattibilità condotto da ènostra, la CERS ha progettato due impianti fotovoltaici da 25 kWp, uno sul tetto dell’edificio dell’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Roma, e un altro sul tetto dello stabile del Municipio I del Centro Anziani Esquilino. I tetti sono messi a disposizione dall’amministrazione comunale grazie al Regolamento approvato a gennaio 2025 da Roma Capitale per promuovere la nascita di nuove CERS, ovvero di comunità energetiche con espliciti obiettivi solidali.
La CER.ca.MI.
La Comunità Energetica Rinnovabile e Solidale CER.ca.MI è stata promossa dal Comune di Milano in collaborazione con il Politecnico di Milano e tre realtà sociali: Abitare Società Cooperativa, Cooperativa Diapason e Terzo Paesaggio. Costituita il 15 ottobre 2024 secondo le regole della normativa definitiva (D.Lgs 199/2021), nasce con l’ambizione di attivare quattro configurazioni in quattro zone della città di Milano servite da cabine primarie diverse: Niguarda, Bovisa, Città Studi e Chiaravalle.
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La partnership con ènostra
ènostra ha seguito il progetto fin dalle sue fasi embrionali. Nel 2022 ha condotto uno studio di fattibilità su oltre 60 edifici. Con la nascita di CER.ca.MI due anni dopo, ènostra è stata incaricata di occuparsi della gestione tecnica, del monitoraggio dei consumi e della rendicontazione degli incentivi. A marzo 2025 nasce la partnership tra la cooperativa e la CER, grazie alla quale i membri di CER.ca.MI potranno accedere a un’offerta di elettricità appositamente studiata per massimizzare gli incentivi: la nuova Tariffa CER di ènostra.
La governance di CER.ca.MI
Gli incentivi di CER.ca.MI saranno investiti in progetti sociali nei quattro territori coinvolti. Vista la sua notevole dimensione, la comunità si è dotata di una governance per individuare i progetti ai quali destinare il tesoretto della CER: ogni configurazione avrà quindi un Comitato, composto da alcuni membri della CER di quell’area, che avrà il compito di intercettare i bisogni dei quartieri e interloquire con i Municipi, in costante dialogo con il Comune di Milano, per identificare di concerto con l’amministrazione i progetti da finanziare.
Fondazione C.E.R PARMA 2030
La Fondazione C.E.R. PARMA 2030 è un progetto promosso dall’amministrazione comunale con un forte indirizzo solidale e volto a favorire l’inclusione sociale. Il suo obiettivo è mitigare le marginalità sul territorio e promuovere buone pratiche per ridurre i consumi energetici tra i suoi membri. Questo progetto è parte integrante dell’Alleanza Territoriale Carbon Neutrality Parma, una strategia più ampia volta a mitigare il cambiamento climatico. L’accordo, avviato nel 2020 in collaborazione con nove stakeholder locali, ha l’obiettivo di sviluppare progetti specifici per ridurre le emissioni e raggiungere la neutralità climatica entro il 2030.
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L'iniziativa in pillole
La CER di Parma si distingue per la sua struttura giuridica innovativa, che potrà includere e gestire diverse configurazioni energetiche nei diversi quartieri della città, attraverso la forma della Fondazione di Partecipazione, che annovera tra i suoi soci fondatori l’amministrazione comunale, l’Università di Parma, il CNR Parma e Ausl Parma. ll primo nucleo della CER è stato attivato nel quartiere Lubiana, servendosi di un impianto fotovoltaico da 224 kWp installato sulla copertura dell’Istituto comprensivo Newton, che dovrebbe permettere all’edificio di raggiungere l’autosufficienza energetica nei mesi da aprile a settembre.
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I benefici della CER
I benefici sociali del progetto includono il contrasto alla povertà energetica locale, con un focus particolare sugli inquilini degli alloggi di edilizia residenziale pubblica della città di Parma. Parallelamente, la formazione dei membri della CER al corretto consumo di energia è un elemento fondamentale dell’iniziativa, che già da tempo interessa parte degli alloggi ACER coinvolti, grazie al supporto del progetto europeo COOLTORISE. Sul fronte ambientale, il progetto mira a ridurre di almeno il 20% le emissioni prodotte dai membri della CER entro un anno dalla sua costituzione.
Comunità Energetica Cooperativa di Ravenna
La Comunità Energetica Cooperativa di Ravenna, costituitasi a giugno del 2024, è stata promossa da Legacoop Romagna ed ènostra nell’ambito del progetto “Cooperative in Transizione”. Questo progetto rappresenta un modello di collaborazione tra imprese e territorio, mirato a promuovere relazioni vantaggiose tra stakeholders e incrementare l’autosufficienza energetica delle cooperative coinvolte. Questa iniziativa si caratterizza per il suo approccio collaborativo e ispirato ai principi della cooperazione.
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Un progetto di coopertive
I membri fondatori sono nove cooperative locali che operano in ambiti eterogenei tra loro. Tra queste realtà figurano Sopred, CAB Cervia, CAB Campiano e Agrisfera, tutte affiliate a Legacoop Romagna. La CER di Ravenna è uno dei sei progetti proposti da Legacoop Romagna con il supporto di ènostra per il bando regionale destinato a finanziare gli studi di fattibilità per l’avvio di CER nella regione. Oltre a sostenere l’attivazione di comunità energetiche rinnovabili, il percorso ha mirato a promuovere lo spirito di mutualità tra le cooperative aderenti e i loro soci, coinvolgendoli attivamente nel processo.
Benefici ambientali, sociali ed economici
La CER è alimentata da cinque impianti fotovoltaici con una capacità totale di oltre 2 MWp e si estende su 8 cabine primarie, coprendo l’intero territorio comunale. Con una produzione di energia stimata di ben 2 milioni di kWh all’anno, la CER di Ravenna presenta un enorme potenziale in termini di ricadute positive per il territorio, sia da un punto di vista ambientale che economico. ll primo impianto allacciato ha una potenza di 800 kWp e, secondo le stime, genererà circa 100.000 euro di incentivi annuali grazie all’autoconsumo delle cooperative aderenti, portando benefici significativi all’intero territorio.