Ecco un nuovo approfondimento della rubrica Utile saperlo, a cura di “ènostra, energia buona“, volto ad aiutare i consumatori ad orientarsi ogni giorno un po’ di più nel mercato elettrico. Perché gli utenti che hanno un contatore elettronico di energia, devono comunicare i dati al venditore attraverso l’autolettura, per evitare bollette con irragionevoli conguagli? I contatori elettronici non prevedono la lettura automatica dei consumi e quindi un conteggio in tempo reale?
La risposta a queste domande è a metà tra questioni legate a impedimenti di tipo tecnico e altre legate al rapporto tra venditore e distributore. È necessario, quindi, fare delle premesse, utili al cliente finale per farsi un’idea più chiara della questione e regolarsi di conseguenza.
Impariamo a distinguere venditore e distributore
Già in altri articoli abbiamo avuto modo di mettere in evidenza come, all’interno della vendita e distribuzione dell’energia elettrica ci siano molti attori con ruoli ben specifici e regolati dalla legge (v. news Mercato dell’energia: il vademecum per difendersi dai venditori d’assalto).
La società di vendita, è il caso ad esempio di ènostra, è il soggetto che fornisce l’energia e gestisce il rapporto con il cliente finale. Quindi è il soggetto con cui contrattiamo il prezzo dell’energia, quello che ci offre piani tariffari in linea con le nostre esigenze, che ci invia la fattura e a cui dobbiamo corrispondere il totale del costo della bolletta.
Il ruolo del distributore e l’autolettura
Il venditore, però, non può accedere ai nostri contatori. In altri termini, sa quanto ce li deve far pagare, ma non sa quanti chilowattora abbiamo consumato nell’arco del bimestre o del periodo a cui si riferisce la bolletta. Questo accade perché il flusso di energia elettrica che arriva nelle nostre case è gestito dal distributore. L’unico che può accedere al nostro contatore e che comunica al venditore i nostri consumi in modo che possa procedere a fatturarli, con le tariffe e secondo gli accordi presi nel contratto che abbiamo stipulato.
Ora, è proprio nella comunicazione tra distributore e venditore che il meccanismo spesso si inceppa: non sempre il distributore riesce a trasmettere al venditore i dati reali di consumo in tempo utile, causa problemi di ordine tecnico che ora vedremo. Prima, però, occorre precisare che se il venditore stila un contratto che prevede l’autolettura non è per “indolenza” o “incapacità” di leggere i contatori, ma perché spesso accade che i dati non gli vengano inviati da chi di dovere e cioè dal distributore. Se il venditore non riceve i dati nei tempi giusti per emettere la bolletta con consumi reali, ha due possibilità: o li deve stimare o si deve affidare alla lettura che gli fornisce l’utente. E’ vero anche il contrario, ovvero, spesso i venditori di energia, con la scusa di non ricevere i dati in tempo prediligono la soluzione “acconti o anticipi”, ovvero stime di consumo, quasi sempre sovrastimate, che permettono al venditore di fare un po di “cassa” a discapito, tanto per cambiare, del consumatore finale.
Gli impedimenti tecnici
La telelettura e l’accesso ai dati da parte degli operatori elettrici e del consumatore è argomento di non poco conto, che l’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico (AEEGSI) sta cercando di risolvere, anche e soprattutto per rimanere in linea con quanto stabilito dall’Unione europea in materia (v. Decreto legislativo 4 luglio 2014, n. 102, che repisce la Direttiva 2012/27/UE). In altri Paesi, come in Spagna per esempio, i distributori inviano i dati ai venditori giornalmente.
Per capire come risolvere il problema, l’Autorità ha fatto un’indagine, il cui esito è stato pubblicato il 29 luglio del 2015 con il titolo Resoconto dell’indagine conoscitiva relativa all’erogazione del servizio di misura dell’energia elettrica avviata con la delibera 475/2013/EEL. L’indagine ha rilevato che il parco misuratori installato a fine 2013 constava di 36.865.286 misuratori. Solo il 2% di questo totale è risultato non raggiungibile sistematicamente in tele-lettura. E dunque dove sta il problema per tutti gli altri?
L’Autorità ha rilevato che “in merito alle principali cause di mancata acquisizione del dato di misura tramite tele-lettura, le risposte fornite dalle imprese distributrici evidenziano come la maggioranza delle mancate acquisizioni (circa due terzi) sia dovuta a problemi di raggiungibilità del misuratore attraverso il sistema Power Line Communication (PLC o “onde convogliate”) basato sulla trasmissione dei dati tramite cavo elettrico. Ulteriori problemi che impediscono la tele-lettura sono: la “raggiungibilità dei concentratori” a causa della bassa qualità del segnale radio, anomalie del sistema centrale e misuratore da riprogrammare post sostituzione.
Per risolvere queste anomalie, l’Autorità ha pubblicato la delibera 87/2016/R/EEL che stabilisce la sostituzione dei vecchi contatori con quelli di nuova generazione, prevedendo anche nuovi parametri di accesso ai dati a favore degli operatori.
Il provvedimento, in attuazione di quanto disposto dal decreto legislativo di recepimento della direttiva europea sull’efficienza energetica (decreto legislativo 4 luglio 2014, n. 102), segue un ampio processo di consultazione avviato con il DCO 416/2015/R/ EEL sia con soggetti del settore dell’energia che del mondo delle telecomunicazioni, e la collaborazione tecnica con l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM).
Come saranno i contatori di seconda generazione
Come si può immaginare, la partita in gioco della regolamentazione in atto riguarda le modalità di accesso ai dati (che saranno sempre ad appannaggio dei distributori) e ai costi: le PMI pagano mediamente 2,50 euro al mese per il servizio di lettura erogato dal distributore e i clienti domestici pagano anch’essi 2,50 euro, ma a bimestre.
Telecom Italia ed Enel stanno proponendo due diversi sistemi rispetto ai nuovi contatori di energia elettrica intelligenti di seconda generazione, che già dal 2016 dovrebbero cominciare a sostituire quelli digitali che si trovano già nelle nostre case. In occasione della consultazione avviata la scorsa estate dall’Autorità, sia Enel che Telecom hanno fornito il proprio “identikit” del contatore ideale. Dai documenti consegnati all’Autorità dell’energia emergono due idee completamente diverse:
• Telecom ha presentato una proposta alternativa per la telelettura dei dati che si basa sulla telefonia mobile di tipo 4G, che consentirebbe anche la gestione di alcune attività come quelle di domotica. Telecom, insomma, si candida “come solido interlocutore per la fornitura di servizi ai distributori elettrici e agli operatori dell’energia”;
• di diverso avviso è Enel, che nel corso della consultazione pubblica si è espressa a favore del mantenimento della già esistente tecnologia PLC, basata sulla trasmissione dei dati via cavo elettrico. Secondo i documenti trasmessi all’Authority, per Enel si tratta dell’«unica tecnologia che garantisce a oggi la solidità del processo di misura su oltre 36 milioni di clienti con un ottimale rapporto costi-benefici». Inoltre, «è adottata in Italia da oltre 15 anni e garantisce tassi di telelettura eccellenti», senza contare che «è economica».
È probabile che il futuro sarà un mix delle due soluzioni tecnologiche (4G e PLC), con consumatori che sempre più spesso saranno autoconsumatori, produttori o, persino, autoconsumatori differiti, nel caso in cui accumulino temporaneamente l’elettricità prodotta e la utilizzino in un momento successivo (v. anche news L’Europa apre la strada al concetto di “prosumer”). Un barlume di certezza sulla risoluzione del problema forse lo avremo a partire dal 2018, anno in cui scomparirà la maggior tutela. Prima di allora, il consiglio è di scegliere un venditore che preveda nel contratto il servizio dell’autolettura. Comunicando la lettura regolarmente si avrà un profilo di consumo sempre aggiornato. Così facendo, anche in assenza di una lettura effettiva, ci si mette al riparo dai tanto onerosi e sgraditi conguagli, rendendone irrisoria l’incidenza.
La Redazione di ènostra ringrazia Luca Rosetti di Ener.Med per il supporto tecnico
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