L’Electricity Market Report dell’Energy&Strategy Group del Politecnico di Milano, presentato la scorsa settimana, contiene un focus sulle comunità energetiche che ne evidenzia lo stato dell’arte.
L’Electricity Market Report 2021, presentato recentemente al Politecnico di Milano fa il punto sul mercato elettrico nazionale. Dal documento emerge come le fonti rinnovabili e l’elettrificazione dei consumi energetici stiano crescendo più lentamente del previsto e che, con questo ritmo, sarà molto difficile raggiungere gli obiettivi al 2030 previsti dal Piano Energetico Nazionale.
Accanto ai dati che illustrano la situazione nazionale del mercato elettrico, il Rapporto di quest’anno contiene anche un focus sulle comunità energetiche analizzando 21 comunità energetiche rinnovabili e 12 gruppi di autoconsumo collettivo.
La potenza media degli impianti delle comunità è di circa 48 kW e quello per autoconsumo di 32 kW. Il fotovoltaico è la fonte di produzione di energia elettrica predominante nel 96% dei casi e le infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici e sistemi di accumulo compaiono nel 15% delle comunità energetiche e nel 30% dei gruppi di autoconsumo.
Scendendo nel dettaglio dell’analisi, si evidenziano tre cluster principali nel mercato delle comunità energetiche: il primo è quello degli Enti pubblici e terzo settore, che è il più diffuso e che vede una relazione diretta tra cittadini ed ente pubblico locale, che funge da catalizzatore dell’iniziativa beneficiando di finanziamenti a fondo perduto o agevolati. In questo caso gli impianti vengono posizionati su edifici pubblici.
Il secondo cluster, denominato “Player energetico”, vede come soggetto promotore dell’iniziativa un operatore del settore energetico che coinvolge l’Amministrazione comunale. In questo caso gli impianti sono localizzati su edifici comunali, privati o di piccole aziende, e l’investimento, a seconda delle situazioni è fatto dal player energetico con qualche volta la partecipazione dei cittadini e delle imprese locali.
Il terzo cluster, il meno diffuso, è quello dei “Privati cittadini” che investono direttamente nell’impianto sfruttando le detrazioni fiscali e i finanziamenti bancari.
Sul fronte dell’autoconsumo collettivo il report dell’Energy Strategy Group individua due cluster principali: Enti pubblici e terzo settore, e Player energetico. Per l’autoconsumo gli impianti di produzione sono installati su edifici residenziali o su tetti di piccole imprese e servono le utenze dell’edificio o dell’azienda.
Nel cluster degli Enti pubblici e terzo settore, l’iniziativa nasce da enti pubblici o cooperative senza scopo di lucro che hanno il ruolo di catalizzatori, mentre gli utilizzatori devono reperire i fondi per il finanziamento dell’iniziativa.
Il secondo cluster rappresenta la situazione più diffusa e vede la presenza di un player industriale che ha le conoscenze tecniche e la capacità finanziaria. In questo caso l’investimento è sostenuto dai condomini che accedono alle detrazioni fiscali e implementano interventi per l’efficientamento degli edifici.
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