In vista della fine della maggior tutela (giugno 2020, v. news), molti consumatori stanno migrando verso il mercato libero, con quel giusto anticipo che consente di scegliere con calma il fornitore che più si confà alle proprie esigenze.
Chi cerca di estorcere contratti fraudolentemente lo sa bene e cerca di sfruttare la situazione a proprio vantaggio, inventandosi nuove forme di truffe molto ben congegnate.
Vincenzo, nome di fantasia che corrisponde a un vero socio di ènostra, ne è stato vittima e la sua esperienza va ad arricchire la nostra rubrica Stop alle truffe, un servizio di “mutuo soccorso” che raccoglie le testimonianze di consumatori vittime di truffe e raggiri, seguite da un’analisi che suggerisce come difendersi.
Ecco le parole testuali della sua segnalazione, salvo i nomi dei venditori che per correttezza abbiamo modificato:
Ho stipulato un contratto con ènostra la cui fornitura dovrebbe essere attiva dal 1° aprile 2018. Il giorno 28 marzo, ricevo una telefonata: l’operatrice sostiene di chiamare per conto di Y-Energia in cui mi viene detto che ho fatto richiesta di cambio gestore (vero), ma che un’altra società, precisamente la V-Elettricità, ha attivato fraudolentemente un contratto per cui rischio di ricevere doppia bolletta. Io comunico (incautamente) di essere passato a ènostra ma, concludendo che si tratta della tipica proposta commerciale, tronco la telefonata.
Il giorno dopo ricevo una telefonata, l’interlocutore sostiene di chiamare da parte di ènostra, ribadisce che V-Elettricità ha attivato una fornitura non autorizzata a mio nome, mi informa che passeranno la mia pratica ad una “autorità territoriale”, l’unica in grado di annullare tale contratto, che non devo fare nulla e che verrò contattato da tale autorità.
Dopo un’ora circa ricevo un’altra telefonata e l’operatrice sostiene di chiamare da parte di questa fantomatica autorità territoriale (fornisce anche un nome che non ricordo) e di avere ricevuto il mio fascicolo. Insospettito (se non altro dalla celerità poco italica della pratica…), richiedo un loro riferimento telefonico per potermi prima informare, mi viene risposto in sostanza che questa è la mia unica possibilità, richiedo di parlare con un responsabile e la comunicazione viene troncata.
Tutte le telefonate sono provenute da quello che appariva evidentemente come un call-center e le operatrici avevano accento straniero, mi sbaglierò ma più ci rifletto e più giurerei che fosse sempre la stessa persona a chiamare. Mi è sembrata una vera e propria truffa elaborata presupponendo un cambio di gestore (cosa probabile in questo periodo) per:
• farsi dire il nome del nuovo gestore,
• chiamare da parte del nuovo gestore,
• sostenere la falsa fornitura da annullare,
• sostenere il passaggio della pratica ad una autorità competente,
• chiamare da parte di tale autorità,
• immagino, estorcere un contratto.
Come, giustamente, ha sottolineato Vincenzo – “la truffa contiene un granello di verità (il cambio di gestore) e con questo appiglio mi hanno preso in contropiede”. Per fortuna, Vincenzo ha tenuto alta la guardia, evitando di vedersi assegnare una fornitura di energia che non aveva scelto.
In ogni caso, è bene tenere sempre presente che, come dice giustamente il nostro socio, parti terze possono solo pressupporre che stiate cambiando fornitore. Nessun altro, oltre al consumatore, al distributore locale e al fornitore, può sapere che state stipulando o che avete appenta stipulato un contratto.
Allo stesso modo nessuno può sapere se un’azienda sta applicando un contratto fraudolento a un consumatore, a meno che il consumatore stesso non ne faccia denuncia alle autorità preposte. Queste ultime, inoltre, non potranno mai chiamarvi di propria iniziativa, semplicemente perchè non dispongono dei vostri dati, a meno che non siate voi a fornirli in seguito a una specifica denuncia.
Per riassumere, i dati che il consumatore fornisce al venditore quanto stipula un contratto di fornitura rimangono strettamente legati a quel contratto di fornitura e nessuno può accedervi. A meno, ripetiamo, di una denuncia specifica da parte del consumatore stesso.
Chi dice di sapere che avete cambiato fornitore non lo può sapere per certo: utilizza solo domande capziose per saperlo da voi. A partire da quella informazione può orchestrare il raggiro, spaventandovi con fantomatiche doppie bollette o chissà cos’altro. La soluzione sta sempre nel non rispondere alle domande e controbattere chiedendo all’interoloture di identificarsi e di precisare lo scopo della telefonata.
Per ulteriori informazioni, vi invitiamo a consultare il servizio Stop alle truffe. E se volete segnalare ulteriori casi, compilate il form in fondo alla pagina.
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