Pubblichiamo le ‘scintille’ scelte da Gianluca Ruggieri, Vice Presidente di ènostra e ingegnere ambientale all’Università dell’Insubria, che dimostrano nella ricerca di periodo i cambiamenti e le mutazioni nel panorama internazionale rispetto ai temi dell’energia, della transizione enegetica della lotta ai fattori scatenanti del cambiamento climatico.
Emissioni globali
Secondo l’International Energy Agency, le emissioni globali di CO2 del settore energetico nel 2019 sono rimaste stabili rispetto all’anno precedente, dopo due anni di aumento.
Altri istituti di ricerca, per esempio il Global Carbon Project, ritengono invece che ci sia stato un aumento delle stesse. Secondo la IEA lo stop è avvenuto grazie alla riduzione delle emissioni nei paesi industrializzati*, dove il settore elettrico è ormai tornato a livelli di emissioni degli anni ’80. Il resto del mondo continua ad aumentare le emissioni e in ogni caso gli obiettivi dell’accordo di Parigi sono ancora molto lontani.
*Australia, Canada, Cile, Unione Europea, Islanda, Israele, Giappone, Korea, Mexico, Norvegia, Nuova Zelanda, Svizzera, Turchia, USA
Fonte: IEA, “Energy related CO2 emissions, 1990-2019“, IEA, Paris
Università di Boston carbon neutral entro il 2040
Il progetto per il nuovo Center for Computing and Data Sciences è un edificio di 19 piani interamente climatizzato grazie a un impianto geotermico, alimentato da 31 sonde profonde quasi 500 metri. La struttura sarà priva di connessione con la rete del gas e quindi completamente indipendente da fonti fossili. In vista del possibile innalzamento del livello del mare, la base dell’edificio verrà posta a un metro e mezzo sopra il livello consigliato. Dal punto di vista architettonico la forma dell’edificio ricorda una pila di libri accatastati e consente la realizzazione di diverse terrazze panoramiche che ospiteranno aree verdi.
Progetto di KPMB Architects
Clima: falsi profeti negazionisti
Jim Molan è un senatore australiano che qualche giorno fa ha partecipato a un dibattito televisivo sui recenti incendi nel suo paese. Parando del cambiamento climatico ha affermato – qui sotto il video – che il clima cambia, è cambiato in passato e cambierà in futuro, ma sostiene di mantenere una “mente aperta” a proposito della possibilità che questo cambiamento sia causato dall’azione umana. Quando, però, il conduttore gli ha chiesto su quali evidenze si basi questa sua posizione ha risposto: “Io non mi baso sulle evidenze”. Il climatologo statunitense Michael Mann, intervenuto dopo di lui, gli ha risposto che va benissimo mantenere aperta la mente, ma lo ha invitato a fare attenzione “che il cervello non ti caschi fuori”!
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Investing in Humanity
Il British Medical Journal, una delle riviste di medicina più autorevoli del mondo, ha lanciato una campagna per il disinvestimento dalle risorse fossili citando i rischi per la salute pubblica derivanti dal cambiamento climatico. La campagna si intitola Investing in humanity ed è indirizzata al personale medico e a tutte le organizzazioni di medici e sanitari per eliminare gli investimenti dei rispettivi fondi pensione nel comparto fossile. Un dato interessante è che tra le motivazioni alla base di questa scelta vi sia una regola scolpita sulla pietra, “per prima cosa, non nuocere, che è uno dei principi alla base dell’etica medica. Il BMJ si impegna anche a non ospitare pubblicità e (forse più importante) a non pubblicare ricerche finanziate da aziende fossili la lettera che spiega obiettivi la campagna è disponibile QUI in inglese
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