Con la delibera 867/2017/eel, Arera (ex Autorità per l’energia elettrica il Gas e il sistema idrico) ha stabilito di posticipare di un anno l’applicazione del terzo e ultimo step che porta a compimento la riforma delle tariffe elettriche per gli utenti domestici.
La riforma ha come obiettivo il superamento della progressività delle tariffe rispetto ai consumi (ossia prezzi crescenti al crescere dei consumi), in modo da renderle realmente aderenti ai costi dei servizi di rete e agli oneri generali di sistema. Per alleggerire l’impatto sulla bolletta dei consumatori, l’Autorità ha previsto che la riforma venisse applicata gradualmente, prevedendo tre step:
• primo step: dal 1° gennaio 2016 sono stati ridefiniti in parte i valori dei corrispettivi da pagare per i servizi di rete, e cioè i costi per la trasmissione, distribuzione e misura dell’energia elettrica;
• secondo step: dal 1° gennaio 2017 è stata applicata la tariffa non progressiva per i servizi di rete (trasmissione, distribuzione e misura), con la completa aderenza delle tariffe ai costi dei relativi servizi;
• terzo step: dal 1° gennaio 2018 era previsto che venisse applicata la tariffa non progressiva anche per gli oneri generali di sistema. Questa ultima fase della riforma è stata, però, posticipata di un anno e verrà applicata dal 1° gennaio 2019.
I motivi del rinvio
L’eliminazione della progressività della tariffa, come previsto dal terzo step della riforma, avrebbe penalizzato soprattutto le famiglie, sia residenti che non residenti, con bassi consumi e con 3 kW di potenza impegnata, ma questo aggravio si sarebbe aggiunto ad un ulteriore adeguamento a danno delle tasche degli italiani. Dal 1° gennaio 2018, infatti, entrano in vigore le agevolazioni riconosciute alle imprese manifatturiere ad alto consumo di energia (anche definite imprese energivore).
La legge 20 novembre 2017, n. 167 (più nota come Legge europea 2017) ha, infatti, previsto che le imprese energivore possano diminuire il loro contributo per il sostegno alle energie rinnovabili, attraverso una decurtazione in bolletta degli oneri generali di sistema, oneri che però sono un costo del sistema elettrico che dev’essere comunque sostenuto dai consumatori.
Per questo, la combinazione tra l’applicazione del terzo step della riforma e le agevolazioni alle imprese energivore avrebbe generato effetti economicamente poco sostenibili per buona parte delle utenze domestiche. Questi effetti sono stati valutati dall’Autorità prendendo a riferimento diverse tipologie di clienti, come di riportato nella seguente tabella:
Variazioni di spesa annua (€/anno, al netto di tasse e imposte) prevedibili dal 1 gennaio 2018 per i clienti domestici, relative al completamento della riforma tariffaria e alla revisione della “disciplina energivori”. Tabella tratta dalla segnalazione 733/2017/I/eel
*NR: Non Residente
Per non gravare troppo sulle bollette delle famiglie italiane l’Autorità, in accordo con Governo e Parlamento, ha deciso di estendere di un anno il percorso di riforma, posticipando al 1° gennaio 2019 l’applicazione della tariffa non progressiva per gli oneri generali di sistema, che, ricordiamo sono costi sostenuti non solo per contribuire alla diffusione delle rinnovabili, ma anche per la ricerca, per la dismissione delle centrali nucleari, per le agevolazioni tariffarie riconosciute per il settore ferroviario, per il bonus elettrico, per le agevolazioni imprese manifatturiere ad alto consumo di energia, ecc.
Riassumendo, dal 1° gennaio 2018 ci sarà un aumento delle bollette (come stimato nella quarta colonna della tabella sopra riportata) per sostenere la competitività delle imprese a forte consumo di energia, mentre la variazione di spesa (stimata nella terza colonna della tabella) è relativa all’applicazione del terzo e ultimo step della riforma, posticipato al 1° gennaio 2019.
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