ènostra ha concluso la procedura di richiesta degli incentivi per le CER di Bolotana e di Brindisi: gli ultimi progetti coordinati dalla cooperativa con la normativa di transizione
Il 24 aprile si è conclusa la stagione sperimentale delle Comunità Energetiche Rinnovabili: era l’ultimo giorno disponibile per registrare sul portale del GSE le CER di vecchia generazione, richiedendo gli incentivi stabiliti dalla normativa di transizione. E così entro quella data ènostra ha finalizzato la registrazione di due progetti avviati negli scorsi anni, che inizieranno a maturare incentivi secondo le regole del Decreto MISE, ma che con la nuova normativa potranno evolvere nel perimetro e negli impatti socio-ambientali.
I progetti in questione sono la CER di Sant’Elia, a Brindisi e quella di Bolotana, in Sardegna.
La CER pugliese è nata a giugno 2023 grazie al progetto europeo CO-CLEAN, di cui il Comune di Brindisi è capofila. Alimentata da un impianto fotovoltaico di 30 kWp installato sul tetto della Scuola Primaria di Sant’Elia Commenda, questo progetto ha forti connotati sociali in quanto i membri hanno stabilito che destineranno i ricavi provenienti dagli incentivi in un fondo per progetti a beneficio del quartiere. Un ruolo di primo piano nel coinvolgimento della cittadinanza è stato svolto dalla cooperativa Legami di Comunità, che è anche uno dei membri della CER ed è particolarmente attiva e radicata sul territorio.
Anche la CER di Bolotana (Nuoro) è un ottimo esempio di solidarietà e di cittadinanza attiva. Questa comunità aveva inizialmente deciso di attendere l’emanazione della nuova normativa per poter coinvolgere un numero maggiore di utenze al di sotto della stessa cabina primaria e generare maggiori incentivi da redistribuire tra i membri. Ma a febbraio 2023 inizia a circolare la bozza di decreto, secondo la quale le CER alimentate da impianti realizzati con finanziamenti a fondo perduto con le nuove regole non avrebbero potuto generare incentivi. Di fronte a questo imprevisto, la comunità si riunisce e decide di procedere con la normativa sperimentale, grazie alla quale i membri con utenze al di sotto della cabina secondaria avrebbero generato incentivi. Per non creare disparità tra i membri e i benefici di cui avrebbero goduto, la CER allora decide di destinare tutti gli introiti in progetti per la cittadinanza.
“La conclusione di questi due progetti in realtà ha il sapore di un nuovo inizio: l’inizio delle loro storie come comunità”, ha commentato Chiara Brogi, referente dell’area socio-legale delle CER di ènostra, che ha seguito da vicino i due progetti. “La sfida sarà quella di rafforzare ancora di più il senso comunitario, di fare nuova potenza rinnovabile, e di far tesoro e curare questo strumento potente capace di creare impatti generativi sui territori che abitano”.
Le due CER sono ora in attesa della valutazione del GSE, che potrà confermare o meno la possibilità di generare incentivi. Se accetterà, i due progetti entreranno in una nuova fase di sviluppo. Il fatto che siano nate con la normativa di transizione non impedisce loro di evolvere in futuro, inglobando nuovi impianti nella configurazione e allargandosi alla cabina primaria, come stabilisce la nuova normativa.
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