Cambio di rotta con la legge di conversione del decreto Milleproroghe: le piccole imprese dovranno passare al mercato libero a partire dal 1° giugno 2021, mentre le microimprese e i clienti domestici dovranno farlo a partire dal 1° gennaio 2022.
Due anni fa, la legge 124/2017 aveva stabilito che a partire dal 1° luglio di quest’anno la maggior tutela dovesse essere abolita e tutti avremmo dovuto passare al mercato libero.
Tuttavia, anche nel 2019 la maggior tutela è risultata essere la modalità prevalente per la fornitura di elettricità e gas: il 53,5% dei clienti domestici (circa 14,9 milioni) e il 40,9% dei clienti non domestici (circa 2,7 milioni) è ancora fornito dal mercato tutelato.
Data la situazione, il Governo ha deciso di dare più tempo agli utenti per passare al mercato libero. Ma lo ha fatto in due fasi diverse e con un cambio di rotta repentino. Vediamo di fare chiarezza.
Uscita dalla maggior tutela a scaglioni
In un primo momento, a fine dicembre 2019, con l’entrata in vigore del decreto Milleproroghe (Dl 162/2019) era stato disposto che l’obbligo di scegliere un fornitore del mercato libero dovesse scattare per tutti a partire dal 1° gennaio del 2022.
Il cambio di rotta è avvenuto circa due mesi dopo, con l’entra in vigore della legge di conversione del Milleproroghe (Legge 8/2020). Questa legge ha introdotto un criterio a scaglioni. E cioè: le piccole imprese dovranno passare al mercato libero a partire dal 1° giugno 2021, mentre le microimprese e i clienti domestici dovranno farlo a partire dal 1° gennaio 2022.
Qualche utile consiglio
Per chi volesse passare subito al mercato libero, riportiamo qui di seguito i nostri brevi e, speriamo utili, consigli per evitare di fare scelte sbagliate o “indotte”:
1. Prenditi il tempo che ti serve
Non essere tempestivo nel sottoscrivere contratti che non ti convincono. Fatti lasciare i documenti e leggili con calma per capire se ciò che ti è stato detto corrisponde a quanto scritto nei documenti stessi. Riservati di firmare solo dopo averli letti.
2. Poni domande puntuali
Fatti spiegare chiaramente per quanto tempo durano le condizioni che ti stanno illustrando. Chiedi quale tariffa sarà applicata al termine del periodo in questione. E, se ti parlano di un prezzo al kWh “tutto incluso”, fatti dare un dettaglio delle voci incluse.
3. Non fornire il POD e i tuoi dati
Non sei tenuto a cedere nessun dato e a fornire nessuna informazione sul tuo contatore o sulla tua bolletta. Sono, infatti, sufficienti pochi dati e una firma falsificata e ti ritrovi con un nuovo fornitore, senza che tu l’abbia “propriamente” scelto.
4. Diffida dai risparmi garantiti
Chi vi contatta non può sapere quanta energia consumi e quanto la paghi in bolletta. Perciò, se ti offrono sconti “vantaggiosissimi” senza i dati su i tuoi consumi, è evidente che qualcosa non torna. E attenzione: i dati glieli puoi dare solo tu e nessun altro.
5. Consulta la rubrica #Stopalletruffe
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