A conti fatti, la ricerca ossessiva del fornitore di energia elettrica con la tariffa più conveniente non porta mai i risultati sperati. Già, perché oggi il prezzo dell’energia (PE) – quello su cui si giocano le offerte commerciali – incide per il 30% circa sul totale della bolletta. Questo significa, ad esempio, che uno sconto del 10% sul PE si traduce in -3% sulla bolletta annua. Viceversa, una riduzione del 10% dei consumi annui si traduce in un risparmio effettivo superiore. Prendiamo a titolo di esempio (v. grafico) la bolletta di una famiglia tipo con un consumo elettri co di 2.700 kWh/anno. Mettendo a confronto la tariffa del servizio di maggior tutela (barra A) con la migliore offerta disponibile sul mercato (barra B) si riscontra un risparmio annuo di circa 30 euro, pari al 6% sul totale di 505 euro.
Diversamente, se la stessa famiglia taglia i consumi del 10% – un risultato raggiungibile con semplici accorgimenti quali lo spegnimento degli stand by o la progressiva sostituzione delle vecchie lampade con le corrispondenti a basso consumo – abbatte il costo complessivo di 67 euro, corrispondente a -13% della bolletta iniziale. Inoltre, in virtù della progressività delle tariffe attualmente in vigore, il risparmio potrebbe essere anche superiore: consumando meno, infatti, l’utenza potrebbe passare ad uno scaglione di consumo a prezzo per chilowattora più basso. La cosa migliore da fare è quindi imparare prima a tagliare gli sprechi e poi scegliere la migliore offerta di energia verde disponibile sul mercato.
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