Il World Energy Outlook, il rapporto annuale sull’energia nel mondo, preparato dell’Agenzia internazionale dell’energia (IEA), ammonisce che con gli impegni annunciati oggi si arriverebbe nel 2100 a un aumento di 2,1 °C, al di sopra degli impegni di Parigi.
Secondo il World Energy Outlook le politiche messe in atto dai governi per la riduzione delle emissioni di CO2 e il contenimento delle temperature dell’atmosfera sono troppo deboli. Secondo i diversi scenari le temperature rischiano di crescere molto di più di quanto annunciato dagli accordi di Parigi nel 2015.
- Il rapporto prende in esame tre scenari di decarbonizzazione possibili:
- il secondo scenario è quello delle “Politiche deliberate a oggi”: con questi obiettivi, al 2100 si arriverà a 2,6 gradi di riscaldamento, sforando pesantemente anche il target minimo di 2 gradi;
- il terzo scenario è quello degli “Impegni annunciati”: sono i nuovi obiettivi di decarbonizzazione che diversi paesi al mondo (fra i quali Usa e UE) hanno annunciato per aggiornare quelli di Parigi, ormai insufficienti, che nonostante gli sforzi (peraltro solo promessi), porteranno a un riscaldamento globale al 2100 di 2,1 gradi
Il documento della IEA evidenzia come nonostante la crescita delle rinnovabili l’utilizzo del carbone per produrre energia sta crescendo in maniera significativa spingendo le emissioni di anidride carbonica verso il loro secondo maggiore incremento della storia. La transizione mondiale verso l’energia pulita è ancora troppo lenta per soddisfare gli impegni climatici. “Non stiamo investendo abbastanza per soddisfare le future esigenze energetiche – ha affermato il direttore esecutivo dell’AIE Fatih Birol – e le incertezze stanno preparando il terreno per un periodo estremamente incerto”.
Gli sforzi vanno fatti, secondo il report, nei confronti dei Paesi emergenti e in via di sviluppo, dove andrebbero concentrati il 70% degli investimenti globali in energie pulite. Senza contare che la svolta verso le rinnovabili permetterebbe di far crescere il numero di occupati, creando ricchezza e valore. Ma su questo forse i Governi sono troppo miopi.
Vedremo cosa succederà a Glasgow alla Cop26, la conferenza Onu sul clima che si terrà dal 31 ottobre al 12 novembre prossimi.
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