È di qualche giorno fa la notizia dell’avvio di un’istruttoria da parte dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato nei confronti di due aziende, una che vende energia e l’altra che la distribuisce.
L’accusa è di presunta “acquisizione e sfruttamento commerciale di informazioni privilegiate, in ragione della loro appartenenza ad un medesimo gruppo societario”.
L’imparzialità del croupier
Se pensiamo al mercato elettrico come a un tavolo da gioco, ai venditori di energia come ai giocatori e al croupier come al distributore di energia, nel caso del procedimento avviato dall’Antitrust, è come se il croupier avesse passato sottobanco informazioni sulla partita al fratello che siede al tavolo da gioco.
Il croupier – che, notoriamente, si occupa di servire le carte e controllare la liceità delle puntate – deve essere una figura imparziale. Allo stesso modo, nel mercato elettrico, il distributore – e cioè il gestore della rete che fa arrivare l’energia nelle nostre case – deve garantire imparzialità di trattamento ai venditori che devono veicolare l’energia su quelle stesse reti. Invece, nel caso citato, l’azienda di distribuzione ha agevolato l’azienda “sorella” che vende energia, fornendole informazioni privilegiate a scapito degli altri venditori.
Un piatto ricco
Ma quali sono queste informazioni “privilegiate”? I dati degli utenti a cui viene distribuita l’energia. E perchè sono così “privilegiate”? Perchè dal 1° luglio 2019 termina la maggior tutela: a milioni di consumatori l’energia non sarà più fornita a prezzi regolati e da aziende che hanno avuto quelle forniture in concessione; questi milioni di consumatori dovranno per forza scegliere un fornitore nel mercato libero. Sul tavolo del mercato dell’elettricità c’è, dunque, un piatto molto ricco, fatto di utenti alla ricerca di un fornitore e fornitori pronti ad accaparrarseli. E allora? Allora qualcuno mette in atto strategie non troppo trasparenti, per “vincere” quanto più possibile della posta in gioco.
Dimenticando che dietro ad ognuno di quei dati, ottenuti fraudolentemente, c’è sempre una persona; una persona che si trova di fronte a un meccanismo di mercato poco comprensibile; una persona che ha determinate esigenze; una persona che vorrebbe approfittare dei benefici della concorrenza e non subirla, vedendosi propinare contratti precompilati che calpestano ogni diritto di scelta.
Una partita leale
Il caso di lesione al principio di concorrenza citato non è, forse, l’unico: le telefonate che riceviamo dai nostri soci (v. Stop alle truffe) ci fanno supporre che, anche in altri casi e in altri luoghi, il croupier abbia agevolato uno dei giocatori. Ci alziamo dal tavolo e abbandoniamo la partita? No, perché è possibile giocarla lealmente e direttamente con il consumatore, che non è un piatto ricco da spolpare ma la controparte da informare.
Vendere energia etica vuol dire anche questo: un rapporto trasparente con il consumatore, che deve scegliere consapevolmente quanto pagare la sua energia, quale tipo di energia consumare e come consumarla. E può sceglierlo insieme a noi, perché crediamo fortemente che la carta vincente della grande partita dell’energia sia anche e soprattutto la trasparenza: trasparenza di intenti, di rapporti e di informazione.
Davide Zanoni, Presidente ènostra
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