di Gianluca Ruggieri
Nel corso del 2019, grazie alla mobilitazione costante dei movimenti giovanili e ai risultati delle elezioni europee, si è arrivati all’insediamento di una Commissione Europea che includeva le questioni climatiche tra le priorità assolute della sua azione. Lo European Green Deal è per ora una dichiarazione di intenti ma ha bisogno di gambe su cui camminare.
Proprio a questo fine, nei giorni scorsi è stato presentato il testo di una proposta di legge per il clima vincolante per l’Unione Europea che dovrebbe consentire di ottenere la piena decarbonizzazione entro il 2050.
Il monito di Greta e la posizione di Greenpeace
La presentazione è avvenuta in coincidenza della visita al Parlamento Europeo di Greta Thunberg, protagonista di un durissimo discorso davanti alla commissione Ambiente. “Dobbiamo iniziare a tagliare le emissioni in modo drastico fin d’ora, alla fonte – ha detto Greta. I vostri obiettivi lontani nel tempo non serviranno a niente se le emissioni che vengono prodotte oggi continueranno anche solo per qualche altro anno. Perché esauriremo il bilancio a nostra disposizione ancora prima che gli obiettivi del 2030 o del 2050 possano essere raggiunti.” Anche Greenpeace si è mostrata critica su almeno due questioni: obiettivi al 2030 troppo timidi e non in grado di assicurare il raggiungimento della decarbonizzazione e nessuna azione diretta per rimuovere i sussidi alle energie fossili ancora presenti in diversi paesi. In effetti, considerando che almeno in teoria dovrebbe essere più semplice realizzare la prima parte di decarbonizzazione (in altri termini è più semplice passare dal 100% al 90% di emissioni che passare dal 20% al 10%), l’obiettivo di -40% al 2030 sembra inadeguato. Proprio per innalzare gli obiettivi e riportare l’Unione Europea alla leadership ben 12 stati membri (Austria, Danimarca, Finlandia, Francia, Italia, Lettonia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Slovenia, Spagna e Svezia) avevano sottoscritto una lettera che chiedeva maggiore ambizione.
Il questionario per far sentire la propria voce
Il percorso che porta dalla bozza iniziale al testo finale è lungo e, quindi, è ancora possibile che tali richieste siano recepite. Anche ogni singolo cittadino può provare a far sentire la sua voce, partecipando al questionario che la Commissione ha deciso di mettere online fino al prossimo 27 maggio. Il questionario serve a definire i contenuti del Patto Europeo per il Clima che verrà presentato prima della prossima COP 26. L’insieme di queste iniziative e appuntamenti potrebbe davvero fare del 2020 l’anno decisivo per la decarbonizzazione. Ma solo se ognuno farà la sua parte.
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