Fine maggior tutela, il rinvio è quasi certo

Sembra ormai certa un’ulteriore proroga della fine della maggior tutela. Allo studio del Governo due ipotesi: uno slittamento a fine dicembre 2020 oppure il rinvio di un anno (luglio 2021).

Il mercato tutelato è destinato a scomparire. Famiglie e piccole imprese dovranno scegliere per forza un fornitore di energia elettrica del mercato libero. Ma da quando saremo costretti a fare questa scelta? Il termine ultimo era stato inizialmente stabilito al 1° luglio 2019, poi il posticipo al 1° luglio 2020 e, ora, pare ci sia l’ennesima proroga al 2021.

Perchè si continua a posticipare?

La scelta di allungare la scadenza arriva  dopo il chiaro messaggio che l’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente (ARERA) ha lanciato a settembre con la delibera 396/2019/R/eel: nonostante le misure adottate per agevolare il passaggio dal mercato tutelato al mercato libero ( ad esempio la Tutela simile e il Portale Offerte), il numero di clienti in maggior tutela è ancora rilevante; ARERA parla anche di “una certa resistenza a passare al mercato libero“.

Pochi giorni fa, inoltre, è arrivato il richiamo del Presidente di ARERA Stefano Besseghini, il quale ha sottolineato la necessità di un rinvio, esprimendo una profonda perplessità sulla scadenza del prossimo luglio: “l’orizzonte temporale attualmente previsto dalla legge Concorrenza per la rimozione delle tutele di prezzo risulta critico“.

Perchè? Perchè mancano gli strumenti necessari (e cioè alcuni decreti previsti e mai pubblicati) per gestire senza problemi la fine del mercato tutelato.

I tempi del rinvio

Nel corso di un’audizione alla Camera, il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli ha dichiarato che la proroga potrebbe essere breve. Si parla del 31 dicembre 2020, ma rimane aperta anche la possibilità che il posticipo sia di un anno (luglio 2021). L’Autorità ha proposto un percorso a tappe: il Presidente Besseghini, intervistato da Radio24, ha detto che la scelta migliore potrebbe essere “il 1° gennaio 2021 per la parte più strutturata della domanda, vale a dire le piccole e medie impreste, procedendo in seguito con i consumatori domestici”.

Sapremo dirvi di più nei prossimi mesi.

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