Il 18 gennaio 2018, i deputati UE hanno votato e approvato tre importanti documenti che contribuiranno a costruire la transizione energetica europea. Si tratta di emendamenti alla proposta di revisione della direttiva sulle rinnovabili, a quella di revisione della direttiva sull’efficienza energetica e al nuovo atto legislativo chiamato Governance dell’Unione dell’energia, tutti facenti parte del pacchetto “Energia pulita per tutti gli europei” (Clean Energy For All Europeans) presentato dalla Commissione UE nel novembre del 2016.
Il Parlamento è ora pronto a negoziare con il Consiglio UE, che ha già espresso la sua posizione sull’efficienza energetica il 26 giugno 2017 e su energie rinnovabili e governance dell’Unione dell’energia il 18 dicembre 2017.
I documenti approvati contengono importanti decisioni riguardo gli obiettivi nazionali su rinnovabili e efficienza al 2030, nonché le misure per garantire che questi obiettivi siano raggiunti. Numerosi, invece, sono gli emendamenti voluti dal Parlamento per garantire parità di condizioni ai singoli consumatori e alle comunità energetiche, in modo che possano partecipare e beneficiare della transizione energetica in atto.
Obiettivi rinnovabili ed efficienza
I parlamentari UE chiedono che nel 2030 la quota di energie rinnovabili sia pari al 35% del mix energetico totale. Una posizione migliorativa rispetto alla proposta della Commissione del 30%, ma in contrasto con quella del Consiglio dei Ministri UE che vuole un obiettivo vincolante del 27% al 2030.
Anche per l’efficienza energetica il Parlamento pone un obiettivo del 35% al 2030, ma a differenza di quanto proposto dal Consiglio UE, che nel giugno del 2017 ha votato per un obiettivo non vincolante del 30%, richiede che sia vincolante. Il testo di partenza della Commissione UE poneva un obiettivo vincolante del 30%.
Autoconsumo e partecipazione
Numerosissimi sono gli emendamenti votati dai deputati UE per creare un quadro giuridico che garantisca a cittadini e comunità la partecipazione al futuro mercato dell’energia. Vale la pena qui ricordare:
• l’emendamento n. 192 che dà il diritto ai consumatori “di produrre e autoconsumare energia nelle proprie abitazioni senza pagare oneri, canoni o imposte”.
• e l’emendamento 185, con cui il Parlamento UE chiede agli Stati membri anche di “valutare gli ostacoli esistenti all’autoconsumo di energia prodotta nei territori dei consumatori, di promuovere tale consumo e di garantire che i consumatori, in particolare le famiglie a basso reddito o vulnerabili, possano aderire a comunità energetiche senza essere soggetti a condizioni o procedure ingiustificate“.
“Il Parlamento ha riconosciuto che i cittadini e le comunità devono essere sostenute affinché la transizione energetica europea abbia successo, ha commentato Dirk Vansintjan, presidente di REScoop.eu, la Federazione Europea delle cooperative energetiche. “Ciò presenta enormi opportunità economiche e sociali per le comunità locali in tutta Europa”, continua Vansintjan, “perché ci sono già numerosi esempi di comunità energetiche la cui proprietà sia legata al territorio e la fornitura di energie rinnovabili per finanziare iniziative come l’efficienza energetica, le smart grid la povertà energetica e lo sviluppo locale. “
“Anche se si sarebbe potuto fare di più”, sostiene Davide Zanoni, presidente di ènostra, “adottando misure ancora più ambiziose in materia di energie rinnovabili e efficienza energetica – fondamentali per decarbonizzare il sistema energetico europeo e combattere i cambiamenti climatici – gli emendamenti votati dai deputati UE rappresentano un deciso miglioramento del pacchetto “Energia pulita per tutti gli europei. Speriamo che, nei prossimi negoziati tra Parlamento, Consiglio e Commissione – che dovrebbero rappresentare l’ultima tappa di questo lungo iter legislativo – non si compiano passi indietro rispetto ai risultati sin qui raggiunti”.
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