Nel numero di dicembre di Altreconomia, troverete il pezzo “è nostra, e anche la distribuzione è condivisa” di Pietro Raitano, Direttore Responsabile della rivista.
La copertina del numero 166 è dedicata all’anno che verrà, perché entro la fine del 2015 il mondo avrebbe dovuto raggiungere gli Obiettivi di sviluppo del Millennio. E’ tempo dunque di tirare le somme e valutare quali sono stati effettivamente raggiunti.
Di seguito un estratto dell’editoriale “Il valore, reale, delle cose”:
L’economia è importante, ma l’economia non può -e non deve- essere il solo criterio utile a stabilire i limiti del dibattito sul valore -reale- delle cose e delle persone. Se intendiamo esplorare i limiti di questo dibattito, dobbiamo adottare tre criteri, di cui il calcolo dei benefici economicamente tangibili è solo il primo. Il secondo criterio è il mantenimento dell’ambiente fisico come condizione essenziale per l’esistenza degli uomini. Il terzo, tutt’altro che aleatorio, è il piacere -non solo estetico- che gli esseri umani traggono dall’esperienza della natura e della socialità: una componente fondamentale dell’esistenza umana.
Le cifre in euro non possono rappresentare la difesa dell’ambiente o del benessere, rispetto alla complessità che sta dietro a queste espressioni.
[…] Il valore -nel senso convenzionale- cambia col modificarsi delle circostanze. Assegnando un valore economico alle cose, come se l’unica cosa che conta in ogni decisione importante fosse l’entità tangibile dei costi e dei profitti in euro, legittimiamo il sistema che spazza via natura e diritti.
I tentativi di far corrispondere agli ecosistemi e alla società un valore in euro in un contesto economico standard sono pura follia, e destinati al fallimento.
L’articolo su è nostra è disponibile acquistando la rivista in formato cartaceo (v. link per punti vendita) o direttamente su www.altreconomia.it (v. link). Buona lettura!
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