Se si vuole sostituire un modello energetico obsoleto, bisogna lavorare per crearne uno alternativo, veramente sostenibile e altrettanto efficiente. E’ questa l’idea, il concetto fondamentale del tour “Fuori il carbone dalla bolletta” – ideato e promosso da Retenergie ed è nostra e presentato nelle città italiane simbolo della schiavitù energetica del carbone – pronto a far tappa a Brindisi e a Saline Joniche (RC) rispettivamente l’8 e il 9 maggio.
L’iniziativa itinerante aveva preso avvio da La Spezia il 20 marzo con il Comitato SpeziaViaDalCarbone, per proseguire a Vado Ligure (SV) il 28 marzo con la Rete Savonese Fermiamo il Carbone Uniti per la Salute. Il 13 aprile l’evento è stato ospitato a Civitavecchia con i Nocoke di Civitavecchia e Tarquinia e con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale (leggi il breve resoconto dei primi tre appuntamenti).
Grazie alla collaborazione del Comitato No al carbone di Brindisi, l’8 maggio alle 19 presso la Sala conferenze del Palazzo Nervegna a Brindisi si terrà il quarto appuntamento. “Viviamo in un tempo in cui si afferma sempre più la consapevolezza del fallimento delle fossili, dichiara seccamente il Comitato “è ora quindi che la politica, ma soprattutto noi singoli cittadini, ci impegniamo in un cambio di rotta verso l’efficienza energetica e il consumo critico” (v. Volantino).
Per concludere, sabato 9 maggio, alle ore 16.30, a Reggio Calabria, presso la Sala “Calipari” di Palazzo Campanella, sede del Consiglio Regionale, è nostra e Retenergie saranno ospiti del Coordinamento Associazioni Area Grecanica per l’ultimo evento del ciclo. Oltre a presentare l’esperienza di Retenergie ed è nostra, sarà questa l’occasione per tenere viva l’attenzione su Saline Joniche, in quanto la vicenda “centrale a carbone” non può ancora dirsi chiusa. E’ pur vero, infatti, che il Tar del Lazio ha accettato il ricorso contro il decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri e la valutazione d’impatto ambientale (v. sentenza) bloccando il progetto della nuova centrale a carbone da 1350 MW di Saline Joniche. Ma la questione non sarà chiusa fino a quando la Regione Calabria non formalizzerà ancora una volta il suo diniego in sede di ultima conferenza dei servizi, fino a quando l’area dell’ex-liquichimica non verrà definitivamente bonificata, fino a quando non ne verrà modificata la destinazione d’uso. Intanto a Saline il gruppo Aranea-Autonome Forme, vincitore del Concorso internazionale di idee, lavora per la riqualificazione del waterfront e per la realizzazione di un parco naturale e antropico, come racconterà in occasione dell’incontro (v. Volantino).
L’immagine di copertina ètratta dal progetto di riqualificazione del Gruppo Aranea – Autonome Forme
Comments are closed.