Con un impianto fotovoltaico da 3,3 kW e una batteria da 10 kWh Nicola e Maria hanno raggiunto l’indipendenza energetica.
Nicola e Maria vivono in condominio, a Lecco, e sono soci di ènostra. Nel 2019 hanno installato sulle parti comuni del tetto un impianto fotovoltaico da 3,3 kW a cui è stato fin da subito abbinato un sistema di accumulo a batteria da 10 kWh posto all’interno dell’abitazione.
“Il nostro percorso è nato da una telefonata a ènostra che abbiamo conosciuto ascoltando Radio Popolare. Il supporto di ènostra è stato decisivo, così come quello di Equa, la ditta installatrice che ha gestito ogni aspetto realizzativo. Ci siamo sentiti curati personalmente, non trattati come “semplici clienti”: in sostanza ci hanno veramente aiutato per raggiungere quello che volevamo fare” ci spiega Nicola.
Nicola e Maria hanno scelto di realizzare il loro progetto perché fermamente convinti dell’importanza di autoprodursi l’energia sfruttando le fonti rinnovabili e ridurre drasticamente la loro dipendenza dalle fonti fossili cercando di sganciarsi dalla rete di distribuzione elettrica.
Essendo un impianto realizzato in un contesto condominiale, Nicola e Maria hanno chiesto preliminarmente agli altri condomini di poter utilizzare una parte di tetto per mettere i pannelli. “Tutti si sono mostrati molto collaborativi e così siamo partiti con il nostro progetto” aggiunge Nicola.
Il progetto iniziale era di realizzare un impianto fotovoltaico abbinato a un sistema di accumulo per la ricarica di un’automobile elettrica ma, poiché il veicolo non è ancora stato acquistato, attualmente l’impianto viene utilizzato per fornire elettricità solamente all’abitazione.
Ma come è avvenuta la realizzazione dell’impianto in un contesto condominiale? La ditta installatrice Equa, partner tecnico di ènostra, ci ha spiegato che l’implementazione del sistema fotovoltaico è avvenuta secondo gli standard: i pannelli sono stati installati sul tetto e i cavi elettrici sono stati portati fino all’appartamento utilizzando le canaline esistenti, mentre il sistema di accumulo e l’inverter sono all’interno dell’appartamento riposte in un piccolo sgabuzzino. L’impianto è dotato di ottimizzatori in grado di rendere più efficiente ogni pannello e aumentare la produzione.
L’impianto, in piena attività da due anni, viene costantemente monitorato dal socio tramite APP. Recentemente è stato fatto un controllo generale e un’attività di pulizia dei pannelli.
“Produciamo energia sufficiente sia per soddisfare istantaneamente i nostri consumi diurni, sia per accumularne una parte nella batteria. Nelle belle giornate la sua capacità di 10 kWh viene totalmente ricaricata. Durante la notte la batteria scende del 10-20%, per cui anche nei periodi più sfavorevoli (per ragioni metereologiche o stagionali) abbiamo un’autonomia di circa 3 giorni” continua Nicola.
Il costo della bolletta si è abbassato, ma a Nicola preme sottolineare che la questione è etica più che economica. Forte della propria esperienza ci segnala che l’Italia ha ancora ampi spazi di miglioramento per stimolare la diffusione degli impianti fotovoltaici domestici: in particolare per ragioni legate ai costi accessori e alla loro gestione complessiva. Dal punto di vista burocratico, infatti,occorre interfacciarsi con tre i soggetti differenti: il venditore di energia, il distributore e il GSE. Secondo Nicola la soluzione migliore sarebbe avere un solo interlocutore e procedure più semplici: infatti anche un piccolo autoproduttore domestico è soggetto a diversi adempimenti che possono scoraggiare le persone meno motivate. Fortunatamente molti soci di ènostra hanno la tempra di Nicola e Maria!
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