ènostra partecipa, assieme a Sinergia, al progetto “Autoconsumo collettivo condominiale da Energia rinnovabile”, vincitore del bando indetto dalla Regione Veneto per sostenere i progetti di ricerca per l’innovazione.
Ad oggi in Italia, a causa di rallentamenti normativi e di mancanza di una legislazione di regolamentazione nazionale, le agevolazioni riservate all’autoconsumo energetico sono limitate ai nuclei familiari singoli. L’autoconsumo collettivo non gode delle stesse agevolazioni.
Il progetto di ricerca “Autoconsumo collettivo condominiale da Energia rinnovabile”, sviluppato da Sinergia e di cui ènostra è partner, analizzerà l’autoconsumo collettivo per dimostrarne la fattibilità tecnica e valutarne le potenzialità economiche e sociali. E lo farà grazie ai contributi stanziati dal Bando della Regione Veneto, dedicato ai progetti di ricerca per l’innovazione.
Accesso democratico alle fonti rinnovabili
Il concetto di “autoconsumo collettivo”- presente nelle recenti Direttive europee su Rinnovabili (Direttiva 2001/2018) e Mercato elettrico (Direttiva 944/2019) non ancora recepite in Italia – fa riferimento a uno schema di autoconsumo in cui uno o più impianti a fonti rinnovabili installati in un condominio sono abilitati ad alimentare sia le utenze comuni (es. luci scale, ascensori, ecc), sia le utenze dei singoli condòmini.
“Il modello di autoconsumo previsto dal progetto – sottolinea l’ingegner Andrea D’Ascanio, Presidente di Sinergia S.C., Società Cooperativa E.S.CO. certificata UNI 11352 di Vicenza e consigliere di amministrazione di ènostra – permetterebbe una grande diffusione del fotovoltaico su edifici che fino ad oggi non potevano beneficiare in concreto dell’autoconsumo e permette, inoltre, una sorta di ‘democratizzazione’ dell’accesso alle fonti rinnovabili. Si pensi a titolo esemplificativo all’impossibilità di sfruttare il fotovoltaico in modalità uno a molti (one-to many) da parte di famiglie residenti in un condominio. Il riconoscimento dei diritti degli autoconsumatori collettivi potrà contribuire anche alla mitigazione della povertà energetica, allargando l’opportunità di autoconsumare anche ai consumatori vulnerabili. Inoltre, lo sviluppo della generazione decentralizzata impatta anche la sfera economico-sociale, stimolando lo sviluppo e la coesione delle comunità locali, grazie alla disponibilità di risorse che rimangono sul territorio e alla creazione di posti di lavoro”.
Un’ottica innovativa
La componente innovativa del progetto risiede nella combinazione ed integrazione di competenze e tecnologie finalizzate a offrire un nuovo servizio. L’idea che sta alla base della sperimentazione consiste nell’attuazione di un autoconsumo collettivo che si può definire virtuale.
Il condominio che avrà la disponibilità dell’impianto a fonte rinnovabile e dell’impianto di accumulo rivestirà il ruolo di produttore dell’energia. L’energia prodotta dall’impianto sarà in primo luogo indirizzata ai consumi delle utenze comuni del condominio. L’eccedenza non consumata dalle utenze comuni del condominio sarà immessa nella rete di distribuzione, ma potrà essere considerata “auto-consumata collettivamente” la quota di energia che risulta contemporaneamente assorbita dalle utenze private dei singoli condòmini. In tal modo, può essere ottimizzato l’autoconsumo effettivo da parte di impianti fotovoltaici distribuiti.
Il progetto getterà le basi per generare nuovi modelli di business abilitati sia dalla tecnologia che dalla normativa e fornirà interessanti risultati sull’accettabilità economica e sociale da parte dei condòmini chiamati a partecipare attivamente all’implementazione di questi nuovi modelli energetici.
La ricerca, inoltre, prevede lo sviluppo di un progetto pilota mediante il quale sarà possibile verificare “sul campo” le indicazioni che nasceranno dalle analisi teoriche.
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