Presentata la nuova strategia del Gruppo triestino sul cambiamento climatico che vede, tra le altre cose, la completa interruzione delle coperture assicurative e degli investimenti nel settore del carbone entro il 2030 nei Paesi OCSE e dal 2040 nel resto del mondo.
«Generali compie finalmente un passo deciso nella lotta alla crisi climatica in corso, abbandonando in maniera sostanzialmente definitiva il carbone, oltre che il gas fossile e il petrolio estratti con le metodologie più impattanti. Queste mosse devono però essere un punto di partenza, non di arrivo», commentano in un comunicato ReCommon e Greenpeace dopo l’approvazione del Consiglio di Amministrazione del Gruppo Generali della nuova strategia sul cambiamento climatico.
Le pressioni delle due associazioni, si legge nella nota, per spingere il Leone di Trieste a interrompere il suo ostinato supporto al carbone sono durate più di tre anni.
L’obiettivo di interrompere con il carbone e la sua filiera è solo uno dei tanti della nuova strategia di Generali. Se per il carbone si parla di disinvestimenti, il Gruppo ha deciso invece di investire in obbligazioni verdi e sostenibili per un valore compreso tra € 8,5 e € 9,5 miliardi nei prossimi anni. L’obiettivo intermedio di decarbonizzazione quinquennale prevede di ridurre le emissioni di anidride carbonica del portafoglio di azioni e obbligazioni societarie del 25% entro il 2025 e allineare gli investimenti immobiliari a una traiettoria coerente con lo scenario 1,5°C prevista dall’Accordo di Parigi.
Sempre nei termini di allontanamento dalle fonti fossili, la nuova strategia del Gruppo prevede l’impegno a non assicurare i rischi associati all’esplorazione e alla produzione di combustibili fossili ricavati dalle sabbie bituminose, da scisti (il cosiddetto shale oil/shale gas) o da operazioni condotte nell’Artico sia onshore sia offshore.
Infine, tre propositi: diventare climate negative nel 2040, con l’obiettivo intermedio della neutralità climatica entro il 2023, ridurre le emissioni di CO2 al 2025 degli uffici, dei data center e dei veicoli aziendali di almeno il 25% per rapporto al 2019, e infine procedere all’acquisto del 100% di energia elettrica rinnovabile.
Obiettivi e propositi molto sfidanti su cui le due associazioni «vigileranno affinché Generali rispetti la propria strategia e gli obiettivi che si è posta».
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