Torniamo a raccontarvi storie dei nostri soci e socie, e questa volta lo facciamo con una famiglia di Faenza che, nonostante viva in condominio, con condomini inizialmente molto titubanti e scettici sull’installazione di pannelli fotovoltaici, sono riusciti a fare tutto questo.
Un’isola felice tra appartamenti energivori
Linda e Giovanni da anni soci di ènostra lo scorso anno hanno deciso di comprare casa e lasciare il loro appartamento in affitto. La scelta è andata subito su un edificio che non fosse di recente costruzione perché contrari al consumo di suolo, e così hanno scelto un appartamento in un condominio anni 70-80 da ristrutturare. “Abbiamo comprato l’appartamento nel 2019 durante l’inverno abbiamo fatto tutti i lavori di ristrutturazione e a febbraio del 2020 siano entrati nella nostra nuova casa”, spiega Linda.
Una doppia sfida quella di Linda e Giovanni: alzare la classe energetica di una casa costruita negli anni in cui il concetto di efficienza energetica era completamente sconosciuto, e convincere gli altri condomini a efficientare anche loro. La prima l’hanno vinta alla grande, la seconda… non ancora, ma sono comunque riusciti a fare tutti i lavori che avevano in mente, diventando così un’isola felice completamente indipendente dai combustibili fossili.
Un passo dopo l’altro fino alla meta: classe A3
A Faenza, una casa in un condominio con 16 appartamenti tutti in classe energetica G anni è stato possibile arrivare alla classe A3, prima del superbonus e solo con la cessione del credito.
“Il nostro progetto era di avere un appartamento il più possibile indipendente dalle fonti fossili. Abbiamo comprato un vecchio appartamento – che oggi definiremmo ‘un colabrodo’ da un punto di vista energetico – e abbiamo avviato i lavori per una completa ristrutturazione energetica. Fotovoltaico, pompa di calore elettrica per riscaldamento e acqua sanitaria e isolamento termico grazie a un cappotto interno realizzato in fibre di legno certificato per la bioedilizia e proveniente da foreste gestite in modo sostenibile”, racconta Giovanni.
Non è stato facile perché i condomini erano preoccupati e spaventati dall’installazione di pannelli fotovoltaici sulla porzione di tetto che spettava a Linda e Giovanni.
“Inizialmente c’era molta resistenza da parte dei condomini perché avevano paura che si rovinasse il tetto, che il vento si portasse via pannelli e tetto! Ci siamo informati, anche attraverso gli articoli presenti sul sito di ènostra e, con l’appoggio dell’amministratore del condominio, siamo andati in assemblea non per chiedere l’autorizzazione, ma per comunicare il progetto”.
Grazie alla legge n. 220 del 2012, relativa alla Riforma del condominio, il condomino che vuole installare un impianto fotovoltaico può farlo. Poiché ogni condomino è proprietario alla fine di una parte di tetto, Linda e Giovanni hanno installato il loro impianto fotovoltaico da 4,2 kWp sulla loro porzione. Così, con il cappotto e la sostituzione della vecchia caldaia a metano con una pompa di calore elettrica e riscaldamento ad aria, (oltre all’ impianto recupero acque grigie) sono in quella casa da circa un anno e non hanno quasi mai acceso il riscaldamento.
“È un anno che siamo qua, il riscaldamento lo abbiamo acceso poco. Abbiamo cambiato un po’ le abitudini, ci si deve abituare a utilizzare gli elettrodomestici soprattutto di giorno, quando i pannelli fotovoltaici producono energia. In casa non abbiamo più fiammelle accese, tranne quelle delle candeline sulle torte dei bambini”.
Da questa esperienza è nato anche un libro scritto da Linda Maggiori: “Questione di futuro, guida per famiglie eco-logiche”, edizione San Paolo.
Comments are closed.