Cogliamo l’occasione della vittoria di Trump alle elezioni USA per annunciare che usciamo ufficialmente da X, piattaforma usata per diffondere disinformazione e negazionismo climatico
Usciamo ufficialmente da X.
Abbiamo deciso di cogliere l’occasione della vittoria di Donald Trump per abbandonare definitivamente questa piattaforma che, con le parole di Leo Hickman, direttore di Carbon Brief, una delle più autorevoli testate online sul clima, è diventata “tossica e alienante per le persone che sperano di parlare delle sfide del cambiamento climatico in modo sfumato e ragionevole”.
Non è certo nostro compito né competenza analizzare i futuri sviluppi dell’ex Twitter, ma non possiamo che dissociarci dall’evoluzione a cui abbiamo assistito finora e prendere le distanze.
Il punto non è che Elon Musk abbia negli ultimi mesi appoggiato generosamente Trump utilizzando X per favorirlo, dopo anni in cui aveva mantenuto una certa neutralità nei confronti della politica. E neanche che abbia foraggiato la campagna elettorale del candidato repubblicano con donazioni per circa 120 milioni di dollari.
Il fatto è che il fondatore di Tesla ha trasformato X in una vera e propria macchina di propaganda per i suoi progetti personali e, ancor più importante per noi, in una fucina di fake news e negazionismo climatico, anche allo scopo di favorire l’elezione di Trump.
Pur sostenendo di voler promuovere una piattaforma “di libero pensiero”, Musk ha alimentato la proliferazione di teorie del complotto su clima, immigrazione, economia e numerosi altri temi, comprese le cospirazioni che hanno condotto all’assalto di Capitol Hill del gennaio 2021 (vedi ad es. CBS news, The Guardian, CNN, Reuters, The New York Times, BBC).
Già nel 2023 uno studio aveva fatto emergere l’abbandono di X da parte di migliaia di scienziati del clima dopo l’acquisizione di Musk, a causa della moltiplicazione sulla piattaforma di notizie false. La disinformazione climatica era stata anche oggetto di un report di Climate Action Against Misinformation, che aveva dato a X un solo punto su 21 nel valutare le politiche adottate dai social media per contrastare il fenomeno.
Nel 2024, con l’endorsement di Musk a Trump, la situazione non è di certo migliorata.
L’intervista durata alcune ore e condotta nell’agosto scorso dal fondatore dei Tesla al candidato repubblicano su X è stata un impressionante concentrato di bufale sul clima. Tra le tante, Musk ha sostenuto che “abbiamo ancora molto tempo” per agire di fronte al cambiamento climatico, esattamente il contrario di ciò che a fatica cerca di trasmetterci da più di 30 anni la scienza.
Ma quell’intervista, in cui l’attuale presidente eletto si è rallegrato dell’innalzamento del livello del mare che ci permette di “avere più case e proprietà di fronte all’oceano”, è solo la punta dell’iceberg di un fenomeno che è diventato ormai la norma in questo social media.
Dalle accuse infondate secondo cui gli immigrati haitiani mangerebbero gli animali domestici degli statunitensi a quelle sui fondi per le emergenze dell’uragano che sarebbero stati dirottati a favore degli immigrati irregolari, la diffusione su X di notizie false e l’entità della minaccia democratica posta da un abuso della piattaforma sono diventate sempre più evidenti con l’avvicinarsi delle elezioni del 5 novembre.
Secondo un rapporto pubblicato il 4 novembre scorso dal Center for Countering Digital Hate, le affermazioni false o fuorvianti sulle elezioni americane pubblicate solo dall’account X di Musk hanno registrato 2 miliardi di visualizzazioni. I post politici di Elon Musk a supporto di Trump su X sono stati visualizzati il doppio delle volte della somma di tutti gli annunci di campagna politica dello stesso periodo (17,1 miliardi di volte).
Da anni non creavamo più contenuti ad hoc per X e non abbiamo mai sponsorizzato nulla. Oggi abbandoniamo ufficialmente la piattaforma, non senza una buona dose di preoccupazione sul futuro di questo ed altri social media.
Mentre è in corso la COP29 di Baku, l’ultima cosa che ci serve è una piattaforma pilotata per diffondere falsità sulla crisi climatica. Abbiamo invece bisogno di fare informazione corretta, accurata, scientifica, e di agire con maggiore determinazione e rapidità per contrastare la minaccia più importante dei nostri tempi.
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