REScoop ha riunito cooperative consolidate e comunità energetiche emergenti per tre giorni di condivisione di saperi, strumenti, fallimenti, opportunità per una transizione giusta e guidata dal basso
Da secoli lo splendido Ponte Carlo di Praga collega l’Est e l’Ovest della città, simboleggiando le connessioni tra Oriente e Occidente, tra diverse culture e comunità. Per questo motivo lo European Energy Community Forum, organizzato dalla Federazione Europea delle Cooperative Energetiche Rinnovabili REScoop.eu tra il 13 e il 15 maggio 2024 nella capitale ceca, si è ispirato proprio a questa iconica opera architettonica.
Cooperative e CER da tutta Europa si sono riunite per confrontarsi sul futuro delle iniziative energetiche dal basso, faro di speranza in un contesto di sempre maggiore polarizzazione e ingiustizia climatica. 160 partecipanti da tutto il continente hanno partecipato a 21 workshop, quattro sessioni plenarie e numerosi panel interattivi per tre giorni, con l’obiettivo di promuovere il modello inclusivo e cooperativo attraverso la condivisione di spunti e buone pratiche.
“Dopo l’esperienza di Atene dello scorso anno, a Praga sono emersi con forza due temi fondamentali per la diffusione del modello delle CER in Europa”, racconta Sara Gollessi, membro del CdA e del team CER di ènostra, che insieme alla presidente Sara Capuzzo ha partecipato al Forum facendosi portavoce dell’esperienza della cooperativa, “il primo è l’evoluzione del modello, che con le nuove direttive europee sta portando le CER ad andare oltre la semplice produzione e condivisione di energia rinnovabile, per offrire anche servizi legati ad efficienza energetica, flessibilità, mobilità elettrica. Il secondo tema è stata la connessione tra Europa orientale e occidentale”.
Diversi paesi dell’Est Europa stanno lavorando per adattare il loro sistema energetico (fino a non molto tempo fa centralizzato e a gestione statale) alle nuove direttive europee, introducendo un modello di libero mercato completamente nuovo per loro. “La sfida è fare tesoro degli errori e delle lessons learnt dei membri storici dell’UE per aiutare i paesi di recente ingresso nell’Unione a recepire al meglio le nuove direttive su rinnovabili ed efficienza energetica e promuovere una transizione energetica equa ed accessibile per tutti”, spiega Sara Gollessi.
Un altro tema fondamentale nel Forum è stato il dibattito sul ruolo delle utility dell’energia nei progetti di comunità energetiche e, in particolare, il rischio che il loro orientamento al profitto possa minacciare le iniziative dal basso e gli obiettivi sociali che si pongono. I partecipanti hanno discusso le strategie per ridefinire lo spazio concesso alle imprese, sottolineando la necessità di processi di sviluppo politico trasparenti e inclusivi che diano priorità agli interessi delle comunità locali. E poi, workshop e seminari sull’inclusività di genere, sul ruolo delle CER nell’alleviare la povertà energetica e sullo sviluppo di percorsi formativi che promuovano l’inclusione di gruppi marginalizzati e sottorappresentati.
“Come sempre”, commenta la presidente di ènostra Sara Capuzzo, “REScoop, federazione delle cooperative energetiche di cui ènostra fa parte fin dagli albori, ha creato uno spazio aperto di dialogo e confronto vitale per stimolare scambi tra paesi per potenziare il ruolo dei cittadini energetici nell’intero continente. Molto interessante anche il momento dedicato condivisione di esperienze di inclusione che si sono rivelate fallimentari. Un’ottima strategia per evitare alle nuove iniziative passi falsi o la sottovalutazione degli ostacoli che è facile incontrare lungo il cammino. Gli errori commessi sono un patrimonio prezioso e molto utile per chi è in fase di startup. Condividendo i saperi e le sensibilità in un modello basato sulla cooperazione, possiamo accelerare il processo di transizione energetica all’insegna di equità, sostenibilità e giustizia sociale”.
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